LECCO – La bocciatura del nuovo piano venatorio è stato uno degli ultimi atti compiuti dalla “vecchia” amministrazione della Provincia di Lecco, dopo sette anni di lavoro e confronto tra l’ente provinciale e le associazioni.
Una conclusione che non è affatto piaciuta agli ambientalisti di WWF, Legambiente, Cros Varenna e Associazione monte di Brianza che, dopo aver avanzato in passato le proprie osservazioni al piano, sono tornate a farsi sentire e denunciare come “lo spreco di energie e di denaro pubblico – con la decisione di rigettare il piano che alle associazioni – ha tutta la sembianza di una regalia al mondo venatorio che ottiene così il mantenimento di un piano obsoleto (è del 1998!), piuttosto che l’adeguamento dello stesso alle direttive comunitarie, alle norme e alle conoscenze attuali”.
Stefano Simonetti, fino alla scorsa settimana presidente facente funzioni di Villa Locatelli, aveva motivato la scelta dicendo che il piano avrebbe penalizzato i cacciatori.
“Ma il nuovo Piano prevedeva la riduzione del numero delle oasi, cioè dei territori dove è vietata la caccia. Ciò penalizzerebbe i cacciatori?!? – si chiedono perplessi gli ambientalisti – Tre sono state completamente cancellate, e molte delle restanti ridimensionate, cioè il 25% in meno di territorio tutelato a oasi, rispetto al piano vigente. A dimostrazione di quanto il Piano fosse a vantaggio dei cacciatori, anche la Regione Lombardia, attraverso la valutazione di incidenza sulle aree di Rete Natura 2000, ha provveduto a “tagliare” quanto era stato arditamente previsto dal Piano”.
Per le associazioni ne sono ad esempio: l’apertura della caccia in zone ora precluse, come lungo l’Adda a Brivio, a ridosso della pista ciclo-pedonale e a confine con la Riserva della Palude di Brivio e, allo stesso modo, a Colico, in zona Erbiola, a ridosso della Riserva naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola; la concessione e/o il mantenimento di appostamenti fissi di caccia (capanni) dentro e nelle vicinanze dei siti di Rete Natura 2000, le aree con valenza ambientale ed ornitologica, riconosciute a livello nazionale e comunitario.
Con il cambio di amministrazione provinciale, le associazioni hanno voluto segnalare la situazione al Con al neo Presidente provinciale Flavio Polano e hanno fatto sapere di riservarsi anche di segnalare “l’assurdo spreco di denaro pubblico” alla Procura Regionale della Corte dei conti.