Un muro rattoppato alla bell’e meglio, il viottolo in porfido non pulito e gli scarti dei lavori di scrostamento abbandonati poco più in là ai margini della via.
Questo è il risultato del lavoro svolto pochi giorni fa da due operai della ditta che ha vinto l’appalto comunale per la manutenzione dei cimiteri.
Il camposanto in questione è quello di Laorca, rione dal quale alcuni residenti hanno contattato la nostra redazione per denunciare la situazione e protestare nei confronti sia del lavoro svolto “a una quai manera” (in qualche modo) come si usa dire da questa parti, sia per l’abbandono degli scarti di cemento e vecchi mattoni che si sono staccati dal muro e lasciati dagli operai lungo via Crogno.
Probabilmente i due addetti ai lavori, vista la zona tranquilla in cui si trovavano, hanno pensato di fare meno fatica sbarazzandosi del materiale di scarto in pieno stile discarica abusiva, anzichè raccoglierli, caricarli sul camioncino e depositarli in discarica.
Insomma, siamo d’innanzi all’esempio opposto del lavoro svolto “a opera d’arte”, come solitamente indica la legge. Ora a Laorca la gente giustamente alza la voce e chiede un pronto intervento per bonificare la zona e sistemare il muro lasciato a macchia di leopardo (con tutto rispetto per i leopardi, vista la situazione). “Sarà anche un intervento funzionale – commenta un signore – ma a livello estetico è cesurabile”. Già, e lo è ancor più da quando lo scorso giugno il cimitero di Laorca, insieme al Monumentale di Lecco, è entrato a far parte della “Route Europea dei Cimiteri Monumentali” su volontà del Consiglio d’Europa.