Riduzione consumo suolo, la Regione approva la legge

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Daniele Nava
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Daniele Nava

MILANO –  “Ridurre il consumo di suolo agricolo e non ancora edificato; promuovere la riqualificazione degli spazi urbanizzati e dismessi, recependo gli input della Commissione europea che ha fissato al 2050 un consumo di suolo pari a zero e al 2020 la dead-line per tutta l’Unione e per ogni Stato affinché tengano conto delle conseguenze del consumo di suolo”. Così Daniele Nava, Sottosegretario per Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata di Regione Lombardia, sintetizza gli scopi della legge approvata ieri in Consiglio regionale, intitolata “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e la riqualificazione del suolo degradato”.

“La legge detta un nuovo paradigma di sviluppo e dà una risposta equilibrata, sostenibile ed efficace alla drammatica situazione in cui versa il nostro territorio – prosegue Nava – Dalla sua entrata in vigore (il giorno successivo alla pubblicazione sul Burl) blocca la possibilità di proporre varianti ai Pgt che incrementino il consumo, ma permette per due anni e mezzo lo sviluppo delle previsioni definite ‘più mature’, vista anche la grave crisi del settore edile”.

In quest’ottica s’inseriscono anche il territorio di Lecco e tutta la sua Provincia: “Questa norma, come ha ricordato infatti il presidente Maroni, è stata richiesta dall’Anci proprio per lasciare ai Comuni il tempo di adeguare gli strumenti pianificatori – precisa ancora il Sottosegretario – Nulla vieta comunque ai sindaci (anzi si auspica) di adottarla immediatamente”.

All’articolo 4 la normativa prevede per i Comuni misure di incentivazione per interventi di rigenerazione urbana con priorità nella concessione di finanziamenti, misure di semplificazione e incentivazione per interventi di recupero e di ristrutturazione urbanistica: “Visti i dissesti idrogeologici in atto, è un’occasione importante per Lecco per affrontare e risolvere il delicatissimo tema del ripristino degli alvei dei principali torrenti”, conclude Nava.