“Caro” tasse sugli immobili a Lecco? L’assessore risponde

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L'assessore Elisa Corti
L'assessore Elisa Corti
L’assessore Elisa Corti

LECCO – E’ stato pubblicato lunedì sul Sole 24 ore lo studio del Caf Acli riguardo alle tasse sugli immobili che ha evidenziato aumenti in tutti i capoluoghi di provincia italiani ed anche a Lecco: il 20% tra la Tasi 2014 e lmu versata dai lecchesi nel 2012, il 146% per le seconde case in affitto, il 100% in più per i capannoni e il 149% in più per i negozi nel confronto tra l’Ici del 2011 e la somma tra Tasi e Imu di quest’anno.

Dati discutibili per l’assessore comunale al Bilancio, Elisa Corti, che lunedì sera ha risposto sul tema al consigliere d’opposizione Giacomo Zamperini (FDI) che le ricordava il suo impegno a non alzare le tasse ai contribuenti.

“Una cosa è la statistica ed un’altra è entrare nel merito del caso specifico – ha spiegato l’assessore – nell’articolo pubblicato dal Sole 24 ore il giornalista spiega di aver tenuto conto della rendita media dell’immobili della città, mentre non si tiene conto delle detrazioni previste per tutte le categorie catastali”.

tasi tassa pagareRiguardo alle abitazioni principali, per l’assessore va tenuto conto di un dato fondamentale, ovvero il gettito:

“Quello della Tasi 2014, circa 5,070 milioni, è inferiore a quello che era stato previsto due anni fa con l’Imu e che ci è stato trasferito dallo Stato, ovvero 5,150 milioni. Lo studio pubblicato lunedì tiene conto, per il calcolo statistico, di un solo figlio a carico e quindi non delle detrazioni di 50 euro a figlio che il Comune ha invece previsto”.

Gli aumenti più imponenti, esclusa la prima casa, andrebbero a toccare però gli altri immobili:

“Il confronto con l’Ici del 2011 è ancora più complesso e va tenuto conto della rivalutazione delle rendite avvenuta nel 2012 che ha comportato un aumento della tassa del 60% per tutti ed anche se non si fossero toccate le aliquote avremmo avuto comunque degli aumenti – prosegue l’assessore – A Lecco si è scelto di non far pagare Imu e Tasi sugli stessi immobili e aliquote più agevolate per canone comodato d’uso; scelte abbondantemente ponderate. Se si vuole dare uno sguardo più ampio sulla situazione fiscale bisognerebbe includere anche l’addizionale Irpef tra le voci prese in esame perché se alcuni Comuni sono riusciti a diminuire il peso delle tasse sulla casa hanno poi messo mano a questo tributo, quando invece Lecco è in fondo alla classifica italiana per prelievo sull’Irpef”.

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