MANDELLO – Lo scorso anno l’evento aveva “celebrato” il venticinquesimo anniversario della morte dell’ingegner Luigi Buzzi e il centenario della sua nascita, avvenuta il 3 ottobre 1913. Quest’anno, il diciannovesimo dall’istituzione delle borse di studio intitolate proprio al fondatore della “Cemb” di Mandello, è stato stabilito un record, ossia quello del numero dei riconoscimenti assegnati: ben 30 ai figli dei dipendenti della “Cemb Spa” e sei a quelli della “Icma Srl”.
Nel corso dunque dei 19 anni in totale sono state attribuite 408 borse di studio a ragazze e ragazzi delle scuole superiori o a studenti universitari.
In occasione della cerimonia di consegna Silvia Buzzi, figlia dell’indimenticato ingegnere che oltre ad aver fondato l’azienda specializzata nella produzione di macchine equilibratrici fu anche amministratore della “Icma”, ha innanzitutto ricordato l’impegno imprenditoriale di suo padre “da quando venne a Mandello nel 1947 – ha detto – fino alla sua morte nel 1988”.
“Credo che questo delle borse di studio – ha affermato – sia il modo migliore per rendergli onore, perché oltre a essere una persona ricca di doti umane e di capacità tecniche Luigi Buzzi era uno studioso”.
Laureato con lode in ingegneria meccanica, Buzzi si appassionò allo studio della correzione delle vibrazioni quando, durante la guerra, la “Franco Tosi” lo incaricò di trovare il modo di evitare che le pale delle turbine della centrale geotermica di Larderello si rompessero. Da lì la sua prima equilibratrice.
“Studiò chimica – ha aggiunto la figlia – quando nel laboratorio della “Icma” preparava nuove patine da mettere sulla carta. Era poi appassionato di fisica e ricordo i suoi esperimenti con il giroscopio per contrastare la forza di gravità e un approfondito studio sull’energia nucleare, che lui considerava la fonte energetica del futuro”.
Rivolta sempre agli studenti intervenuti per la cerimonia di assegnazione delle borse di studio, Sivia Buzzi ha quindi ricordato il fascino esercitato su suo padre anche dall’astronomia. “Per questo acquistò un vecchio telescopio – ha detto – che poi motorizzò per seguire il movimento terrestre. Anche la storia e in particolare l’archeologia era uno dei suoi interessi, come pure la medicina, perché quando qualcuno di noi si ammalava si documentava sui numerosi libri medici della sua ampia biblioteca”.
Silvia Buzzi ha poi rivolto un pensiero affettuoso a sua madre – “la signora Elena”, come tutti la chiamavano – “che ci ha accompagnato fino al 2011 e che alcuni di voi ricorderanno alle cerimonie di premiazione. Senza il suo sostegno, soprattutto morale, non so se mio padre sarebbe riuscito a realizzare tutto ciò che ha fatto”.
Quindi un garbato rimprovero agli studenti in sala: “Quest’anno siete in tanti, ma ho notato che, tranne alcune eccezioni, le medie si sono un po’ abbassate. Ecco perché vi esorto a mettere entusiasmo in ciò che fate. Non dovete adottare la “cultura dell’abbastanza” ma quella dell’“abbondanza” e perciò puntare in alto per realizzare i vostri sogni. Ve lo ripeto da qualche anno: abbiate sempre speranza e sogni! Sogni intesi come valori guida, ideali per cui vivere e progetti in cui credere. Datevi sempre obiettivi su tutto: nello studio, nel lavoro, in amore, per la famiglia. E ricordate che la vita va guidata, gestita e organizzata proprio come un’azienda”.
“Dovete imparare – ha aggiunto Silvia Buzzi avviandosi a concludere il suo intervento – che nella vita non bisogna mai scoraggiarsi, specialmente nel mondo di oggi dove non ci sono più certezze se non la personale capacità di affrontare le sfide che la vita ci pone. L’atteggiamento positivo aiuta a superare le difficoltà. Riporto al riguardo una frase di Thomas Edison: Quando si decide di risolvere un problema, all’inizio si può incontrare resistenza, ma se si tiene duro e non si smette di cercare, si è sicuri di trovare la soluzione. Il guaio è che molte persone rinunciano prima di cominciare. Quindi chi cerca trova, bussa e ti sarà aperto, chiedi e ti sarà dato”.
Poi l’ultimo appello: “L’anno prossimo voglio vedervi ancora tutti qui, ma con qualche punto in più di media”.
Quindi il via alle premiazioni. Per la”Cemb” a ricevere le borse di studio sono stati Stefano Alippi, Anita Patricia Airoldi, Giulia Alippi, Milena Alippi, Sara Balatti, Francesca Bertarini, Luca Bertarini, Giulia Bissichini, Giulia Brugnoli, Gabriele Cantoni, Martina Cantoni, Sara Chiappa, Mattia Costantino Pietrocola, Giacomo De Battista, Samuele Fasoli, Fabio Fedrighi, Jacopo Gentilini, Alice Kossler, Luca Lafranconi, Sara Micheli, Elisabetta Milani, Gabriele Milani, Giulia Moioli, Andrea Paderi, Nicolò Paroli, Daniele Pomi, Debora Riva, Fabio Rompani, Federico Rompani e Alessandro Sirico.
Per la “Icma” il riconoscimento è stato attribuito a Laura Mellera, Leonardo Nasazzi, Pietro Rizzuti, Michela Romanetti, Camilla Zucchi e Martina Zucchi.
Nella stessa occasione sono stati premiati i vincitori del concorso fotografico indetto per scegliere le immagini destinate a illustrare il calendario aziendale 2015.
Il tema di quest’anno – “Convergenze e allineamento in natura” – proponeva un argomento decisamente vicino alla filosofia operativa della “Cemb”, che come noto produce attrezzature per il controllo della convergenza delle ruote degli autoveicoli e l’allineamento, le stesse modalità che i fotografi hanno ritrovato nella natura, dimostrando di essere non soltanto ottimi tecnici nel loro lavoro ma anche validi artisti nell’individuare e scattare foto che rendessero al meglio il tema scelto per questa edizione del concorso.
Degli oltre trenta scatti presentati sono stati scelti i 13 che saranno pubblicati sul nuovo calendario aziendale. Sono quindi stati premiati per il click più artistico Fabio Marcelli con la foto dal titolo “Gioco allineato”, Fabrizio Fabretto per la sua “Vitis vinifera” e Antonio Soraci (interpretazione più originale) con “Light allineament”.