LECCO – Dopo i “no” del Consiglio di Stato alle richieste di sospendere il provvedimento che limita gli orari delle slot machine, il Comune di Lecco ha incassato venerdì anche la sentenza definitiva del TAR della Regione Lombardia, che ha giudicato infondato il ricorso presentato da un pubblico esercente del centro di Lecco.
Un successo quello dell’amministrazione comunale, che ha vietato l’accensione delle macchinette da gioco dopo la mezzanotte, e dell’avvocatura del municipio, nella figura dell’avvocato Mario Pedrazzini, che rischia però di essere compromesso da un decreto in discussione a Roma che priverebbe i sindaci di alcuni poteri nella limitazione del gioco d’azzardo.
Per questo anche il Comune di Lecco ha sottoscritto la lettera inviata al premier Renzi a fare marcia indietro sul provvedimento.
“L’ipotesi di togliere ai Sindaci la possibilità di regolamentare e limitare gli orari di accensione delle slot machine non può che trovarci decisamente contrari – scrivono i sindaci di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sondrio e Varese – la regolamentazione degli orari è uno dei pochi strumenti di cui gli amministratori locali dispongono per frenare il fenomeno, pertanto è necessario che questa possibilità rimanga in capo ai Sindaci, che dispongono della fotografia dei territori che amministrano e che quindi ne sanno cogliere al meglio le criticità”
Da Lecco spiegano che si tratta di una presa di posizione netta, che intende preservare un potere di “governo del territorio” di fondamentale importanza, un potere che ha a che vedere soprattutto con la salvaguardia dello stato di salute dei cittadini, per il quale, come già aveva avuto modo di spiegare l’assessore Ivano Donato all’indomani dell’attivazione del tavolo di lavoro di Pavia, la responsabilità è in capo ai sindaci:
“La ludopatia non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria malattia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. La normativa di riferimento ha già inserito la ludopatia nei livelli essenziali di assistenza (Lea), con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da questa patologia. Il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e il Consiglio comunale condivide questa responsabilità”.
Con la missiva si ribadisce anche l’importanza della possibilità per gli amministratori locali di individuare e mappare “luoghi sensibili” intorno ai quali sia vietato concedere nuove autorizzazioni per l’apertura di sale gioco o l’installazione di nuovi apparecchi slot.

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