ABBADIA LARIANA – Sul suo sito Internet si legge: “Raccontare con le immagini è il mio modo di parlare di me, di come vivo, di quello che sento, di quello che vedo. Sono un uomo privilegiato perché ho avuto la fortuna di essere nato in un Paese ricco, sono un uomo privilegiato per i luoghi meravigliosi che ho avuto la fortuna di vedere, sono un uomo privilegiato perché ho incontrato bambini, vecchi, uomini e donne che nonostante la fatica di vivere mi hanno regalato un sorriso”.
E ancora: “Sono un uomo privilegiato perché ho avuto la possibilità di condividere i silenzi pieni di paure ma anche di gioia della gente che ho incontrato e che incontrerò nel viaggio che sto facendo e che è la mia vita”.
Lui è Duilio Costa, il protagonista della serata che si terrà mercoledì 8 aprile alle ore 21 nella sala civica “Don Carlo Gnocchi” di Abbadia Lariana per iniziativa degli assessorati alla Cultura e all’Ambiente.
“Poco distante da casa mia – si legge sempre sul sito di Costa – lungo il sentiero del viandante c’è un piccolo prato che si affaccia come la prua di una nave sul verde della valle e sul blu del lago. E’ circondato dal bosco e da alcune cascine. Quando il vento piega l’erba gialla e in alto le nuvole si chiudono, mi sento come sulla vetta di una grandiosa montagna. Ci vado spesso per ritrovare conferma del fatto che, oltre a computer, automobili, e-mail e fatture, nella vita c’è molto di più. E con le mie fotografie vorrei accompagnarvi in luoghi simili”.
Cita il sentiero del viandante, Costa. E sarà proprio questo fiore all’occhiello dell’escursionismo lariano il protagonista , insieme all’Alta via delle Grigne, della serata dell’8 aprile (a ingresso libero), non a caso denominata “Aspettando il viandante”.
“Il sentiero non presenta alcuna difficoltà tecnica – spiega Duilio Costa, dal 1996 membro onorario del National Geographic – e si sviluppa lungo la sponda orientale del Lario. Racchiude, nei 45 chilometri di percorso, sia aspetti culturali sia religiosi, manifestazioni del grande amore che nutriamo per la nostra terra”.
“Il secondo tracciato – aggiunge – è decisamente più difficile ed è dedicato a un’altra fascia di escursionisti, ossia quelli che possiedono anche capacità alpinistiche. Taluni tratti, infatti, sono decisamente esposti e attrezzati con catene e scale, ma anche l’Alta via delle Grigne porta a conoscenza di luoghi che hanno fatto la storia delle montagne lecchesi”
Altre due proiezioni completeranno la serata: una riguarderà l’interpretazione fotografica di Costa delle quattro stagioni di Vivaldi, l’altra una vera e propria chicca. E’ infatti in bianco e nero e descrive l’escursionismo nel contesto invernale.