L’Aquila Reale, la regina di tutti i cieli.
Pochi uccelli appaiono più maestosi quando solcano i cieli con il loro volo planato lento e potente.
L’aquila reale, Aquila chrysaetos, è uno degli uccelli più grandi che possiamo trovare nel nostro territorio, secondo solo all’Avvoltoio degli agnelli, il Gipeto, che sarà oggetto di una prossimo articolo della rubrica Attimi.
L’apertura alare di questo grande rapace raggiunge nelle femmine, che come in tutti i rapaci è di dimensione molto maggiore, i 230 cm con una lunghezza complessiva di quasi 90 cm e un peso che sfiora i 7 kg.
Ha una testa grande con un robusto becco uncinato che gli serve per strappare la carne delle prede. L’arma più potente dell’aquila è costituita dagli artigli lunghi, robusti e affilati con il quarto dito, opposto agli altri e munito di un’unghia più lunga che trafigge le prede che cattura dopo una picchiata al suolo dopo averle identificate dall’alto grazie all’acutissima vista.
La vista dell’Aquila è davvero molto acuta essendo be sei volte più sviluppata di quella umana e con un campo visivo che copre i 300 gradi.
Come tutti sanno, l’Aquila è un predatore, un predatore che sta al vertice della catena alimentare non avendo in pratica alcun nemico che possa impensierirla, uomo a parte naturalmente. L’alimentazione dell’Aquila reale è piuttosto varia anche se prevalentemente carnivora. Si nutre, infatti, di mammiferi di taglia media come marmotte, volpi, piccoli di camoscio o altri ungulati preferibilmente cacciati.
Solo d’inverno, quando è più difficile cacciare e le prede scarseggiano (le marmotte ad esempio sono in letargo) non disdegnano di nutrirsi di carogne di anomali trovati morti a causa dei rigori dell’inverno o a travolti da qualche valanga.
Sovente caccia anche animali di dimensioni maggiori come i camosci adulti che però non riuscendo ad abbatterli per le loro grandi dimensioni li uccide facendoli precipitare da un dirupo trascinandoli il volo dopo averli sorpresi alle spalle.
Questo animale è strettamente legato all’ambiente roccioso, habitat ideale per costruire l’enorme nido.
I nidi, infatti, possono essere utilizzati anche da più generazioni arrivando così a raggiungere dimensioni imponenti (sono a 2 metri di diametro con uno spessore di 1 metro) realizzati con rami sapientemente disposti che ogni anno vengono ampliati).
L’aquila reale è un uccello monogamo e la coppia, una volta formata resta insieme per tutta la loro vita, che può arrivare anche a oltre trenta anni. Prima della stagione riproduttiva, cioè ancora quando l’inverno è nel pieno del suo rigore, la coppia rinsalda il loro legame compiendo spettacolari voli in sincrono con salite e vertiginose picchiate detti “festoni”.
L’Aquila reale è relativamente facilmente osservabile nel nostro territorio intorno al gruppo delle Grigne, dove nidifica regolarmente, oltre che in Valtellina e in Valchiavenna.
Francesco Renzi
www.francescorenzi.com
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