CALCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Buonasera, vorrei rispondere all’articolo pubblicato in questi giorni sul vostro sito per quanto riguarda la gara di enduro svoltasi sui monti della nostra Brianza e che l’ associazione monte di brianza contesta (vedi articolo)
Sono di Oggiono, ho 54 anni e da sempre, fin da ragazzino appassionato di regolarità, o Enduro come viene chiamano oggi. Affascinato nel 1972 dalla prima gara svoltasi sul nostro territorio ho praticato questo sport fino a pochi anni fa e non mi va affatto che veniamo descritti come vandali da una associazione che tra l’altro non si sa quale sia il suo vero scopo. Quello che posso dire in difesa dei motociclisti appassionati di fuoristrada e che da dove siamo passati se abbiamo rovinato sempre abbiamo sistemato tutto e forse anche migliorato certe zone, visto che le nostre ricognizioni prima e dopo le gare sono fatte sempre a piedi,mentre questa fantomatica associazione si reca sui sentieri con jeep fuoristrada proclamandosi verdi in difesa della natura.
Noi abbiamo delle regole imposte dalla nostra federazione a livello internazionale e le rispettiamo. Passiamo su percorsi regolarmente segnati su cartine del territorio e chiediamo autorizzazioni a tutti gli enti dai comuni alla comunità montana, e come dicevo prima, aiutiamo nei mesi invernali anche alla pulizia dei boschi,quello che da questa associazione non ho mai visto fare se non andare di notte con pile a disturbare la fauna notturna sempre a bordo di fuoristrada. Per finire dico che il nostro è uno sport pulito, non circolano ne stupefacenti ne rompiamo vetrine o distruggiamo auto parcheggiate o incendiamo cassonetti, anzi un paio di anni fa, passando su un sentiero in località Consonno ,abbiamo spento un principio di incendio causato da un piromane che poi si è dileguato nella boscaglia.
Non ho interessi con gli organizzatori della gara svoltasi il 21 Luglio sui monti della Brianza ma so che tutto e stato fatto con e solo per la loro grande, e anche la mia, passione per questo sport che richiama migliaia di appassionati. Per concludere informiamo questi signori che i giovani che avviciniamo a questo sport li educhiamo al rispetto e alla cortesia, noi se troviamo gente o animali sui sentieri ci fermiamo e spegniamo i motori fino al loro passaggio e se una domenica sentite un motore su un sentiero, tranquilli potrebbe essere vostro figlio che si stà divertendo lontano dalle insidie cittadine nel pieno rispetto delle regole”.
Cordiali saluti
Ettore Turati