RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL 
OLGINATE- Si è conclusa domenica 20 settembre, la celebre Sagra di S.Maurizio ospitata nella cornice della “città fantasma” di Consonno, con la processione della statua del Santo, accompagnata dal corpo bandistico Donizetti di Calolziocorte, lungo la via della frazione olginatese.
La cerimonia della processione è stata guidata da don Angelo Ronchi, Fratel Alberto e don Eugenio Folcio, che al termine, prima del bacio della reliquia, ha voluto accogliere l’appello di Papa Francesco pregando, con i numerosi presenti, per la pace e l’istituzione della famiglia.
La tre giorni, organizzata dal gruppo “Amici di Consonno” con il patrocinio del Comune e della Pro Loco, ha visto numerose proposte rivolte a grandi e bambini, dalla proiezione del docufiction “Consonno 1085- 1976” alle prove di tiro con l’arco, in cui si sono cimentati anche i più piccoli.
Senza tralasciare il mercatino con i banchetti di prodotti dell’artigianato locale, dal miele ai braccialetti, e la prova dei vecchi mestieri per tornare indietro nel tempo, forse proprio all’ottobre del 1976 quando una frana rese impossibile l’accesso al borgo, segnando la fine della sua “Golden Age”. Per qualche giorno il silenzio ha lasciato, di nuovo, il posto alla musica, infatti, sul palco si sono avvicendati gli “Shiver”, nella serata di venerdì 18, “Teo e le veline grasse” il sabato, per concludere, poi, con gli “Scarpasces”.
Una manifestazione che vuole far rivivere la ormai disabitata e, in alcuni punti, in stato di rovina ex “Las Vegas della Brianza”, in cui il “cielo è più azzurro”, come recita uno degli striscioni di benvenuto, oggi arrugginiti, ma che conserva ancora tutto il suo fascino, regalando ai visitatori più temerari che osano salire in cima al minareto, un panorama mozzafiato.
