LECCO – “Purtroppo ci sono tante persone nelle condizioni del sig. Luigi, soprattutto nell’edilizia, situazione aggravata dalla Legge Fornero ma che nasce da una procedura, quella del concordato, che tutela i creditori e non i lavoratori”.
Ne è convinto il segretario provinciale di Fillea Cgil, Giuseppe Cantatore, commentando la vicenda del 55enne di Vercurago, rimasto senza lavoro a due anni dalla pensione, che martedì mattina si è incatenato per protesta di fronte all’Inps di Lecco.
Una vita spesa al servizio dell’ Airoldi Paolo & C. quella di Luigi Suriano, che per ben 35 anni è stato dipendente dell’impresa edile lecchese, fino al licenziamento avvenuto nel luglio del 2014 a causa della messa in concordato preventivo della società che in passato contava 46 dipendenti.

“La procedura concordataria permette alle imprese, nella piena legalità, di uscire dal proprio stato debitorio e di depurarsi della propria struttura, dei lavoratori e di aprire in una condizione completamente nuova – spiega Cantatore – Ridimensionata nel numero dei dipendenti, opera oggi sul mercato l’Edilizia Airoldi. Come sindacato abbiamo seguito la vicenda dei lavoratori rimasti senza occupazione e conosciuto di persona Luigi Suriano, che ha tentato di ricollocarsi anche in altri ambiti fuori dall’edilizia, senza successo”.
Per il sindacalista della Cgil, occorre che il Governo introduca “forme maggiori di flessibilità per chi perde il lavoro a pochi anni dal pensionamento, alla luce anche di una flessibilità in entrata sul mercato del lavoro che politicamente non possiamo comunque accettare. In altri Paesi però, , dove la flessibilità funziona per davvero – spiega – esistono ammortizzatori sociali adeguati ed una ricollocazione più dinamica per chi perde l’impiego”.
Guardando all’edilizia, Cantatore ribadisce che “non è l’eliminazione della tassa sulle prime case che darà la scossa al mercato immobiliare. Oggi la gente non compra perché non può permettersi un mutuo. Di rilievo anche la questione dei concordati di cui abbiamo già accennato, dove aziende che con correttezza etica faticano a sopportare la propria situazione debitoria si trovano a concorrere con altre che risanano i propri debiti attraverso il concordato, facendolo nella piena legalità. Per questo serve che il legislatore ponga dei vincoli maggiori”.

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