MANDELLO – “Alla prima riunione con i commercianti, riferita alle attività natalizie, ho affrontato il problema e spiegato la situazione. Su un’area già definita commerciale dal Pgt, predisposto da chi ci ha preceduto, non è possibile inserire limitazioni di sorta inerenti le tipologie merceologiche che si possono vendere. L’ultimo diniego dato dalla precedente Amministrazione non faceva riferimento alla questione “alimentare sì alimentare no”, ma ad alcuni problemi viabilistici e urbanistici poco sostenibili o meglio, problemi facilmente superabile se concertati. Consideri poi che i dinieghi sulla questione viabilità non sono supportati nemmeno da un piano viabilistico, perché nel nostro piano di governo del territorio manca!”.
Risponde così, il sindaco Riccardo Fasoli, alla lettera aperta indirizzatagli dal mandellese Aldo Gallo a proposito del nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere in paese e di cui si parla non da oggi.
Nella sua missiva Gallo, rivolgendosi direttamente al primo cittadino, scriveva: “Chiedo a lei e alla sua giunta se vi siete chiesti che fine faremo noi, piccoli commercianti di Mandello. Aprire un ipermercato nel nostro territorio significa dimezzare gli incassi delle altre realtà commerciali. Noi lavoratori autonomi viviamo una situazione già drammatica e precaria e il vostro provvedimento farà abbassare numerose serrande. Si spegneranno le luci delle piccole botteghe e i quartieri diventeranno dei dormitori. Ma vi siete chiesti anche di noi? Non siamo cittadini di questo comune? Al nostro dramma che risposte darete?”.
E ancora: “Molti di noi hanno superato i 50 anni. Per ottenere la pensione bisogna raggiungere i 67 anni, ma in questa fase della vita che faremo? E cosa farete per noi? Mi sento tradito, io come tanti altri lavoratori di questo comune. Ci alziamo alle 6 del mattino per avviare le nostre attività, siamo stati utili e, perché no?, abbiamo avuto il nostro giusto profitto. Oggi iniziamo a essere inutili, avanza il nuovo! Ci sentiamo obsoleti, dimenticati e offesi”.
Fin qui la lettera aperta di Aldo Gallo, in risposta alla quale il sindaco Fasoli spiega: “Capisco la situazione dei commercianti e non nego che la cosa mi risulta difficile da condividere appieno, conscio dei possibili risvolti sui negozianti del territorio. Si tratta di rispetto di diritti privati sanciti dalla legge. A questo punto, piuttosto che trovarci con sentenze potenzialmente milionarie da pagare o con un progetto non condiviso, preferiamo discutere con la proprietà per capire chi arriverà, cosa farà e, se possibile, definirlo insieme. E’ un’area dove sorge un piano integrato di intervento, dove Amministrazione e proprietà devono trovare un progetto condiviso. Il tutto nel rispetto dei diritti e dei doveri di legge”.
Il primo cittadino aggiunge: “Esattamente come detto in campagna elettorale ci siamo confrontati con la proprietà per capire cosa si poteva fare. A un’interrogazione in consiglio comunale ho risposto che non era sostenibile la preclusione all’alimentare. Ora entreremo nella definizione tecnica del progetto, senza però poter imporre per legge prescrizioni sulla finalità commerciale dell’insediamento”.
Quindi l’ultima considerazione: “Non essendo ancora avviata la trattazione tecnica del progetto non so dire dove arriveremo, quale attività precisa si insedierà e chi sarà l’operatore che svilupperà il progetto. Quello che faremo sarà cercare di individuare una soluzione che limiti il più possibile gli impatti negativi sul commercio mandellese e che, anzi, sia in grado di creare ricchezza per il territorio”.