Oggiono, cala il sipario sulla
AlpenCup

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I vincitori della AlpenCup premiati da Mago Ciclo
I vincitori della AlpenCup premiati da Mago Ciclo
I vincitori della AlpenCup premiati da Mago Ciclo

Oggiono. Con la serata di ieri allo Stendhal di Oggiono si è chiuso ufficialmente il progetto di Alpencup, ideato alla mente brillante di Andrea Michela, avvocato di professione e creativo per passione.
Di fronte a una cinquantina di persone sono stati premiati i vincitori di una competizione diversa dalle solite, dove la passione e la volontà contavano più dei tempi. I vincitori – sette in tutto – hanno dovuto completare cinquanta salite distribuite in tutta la regione Lombardia. I campioni di questo torneo sono stati Enzo Bernasconi di Seregno, il comasco Davide Bianchi, il milanese Maximilian Cellino e i lariani Stefano Calò, Sergio Menaballi e Marco Tenderini, rispettivamente di Valmadrera, Galbiate e Ballabio. L’ultimo vincitore è il trentino Daniele Perletti, che ogni volta si sorbiva sei ore di treno per poter scalare un nuovo passo.

Alla serata finale hanno partecipato anche Fulvio Gambaro e Luca Panichi, l’atleta che affronta i passi italiani più difficili a bordo della sua sedia a rotelle. Proprio Panichi e Mago Ciclo – uno strampalato personaggio che pedalava su un monociclo – hanno affrontato insieme la salita dello Stelvio, superandola brillantemente.

Luca Panichi e l'assalto allo Stelvio
Luca Panichi e l’assalto allo Stelvio

Dietro AlpenCup, oltre a tanto sport, si nasconde anche un progetto benefico, ossia quello di aiutare la piccola Martina nelle sue costose cure. La manifestazione, con tutti gli eventi di contorno, è riuscita a donare alla piccola ben 2000 euro.

“Oltre cento partecipanti, 1200 passi scalati e tanti bei posti sconosciuti che abbiamo scoperto. Tutto questo mi dà gioia e mi ripaga di tutte le fatiche per organizzare questa manifestazione” il commento di Andrea Michela.

Dopo Alpenround, anche AlpenCup giunge alla sua naturale conclusione. “Questi due progetti sono stati un’occasione fantastica non solo a livello sportivo, ma soprattutto a livello umano. Ho incontrato persone buone, che mi hanno dimostrato che anche al giorno d’oggi la voglia di divertirsi e di fare solidarietà è sempre viva.”

Chiusi gli appuntamenti sulle dure ruote, Michela non svela il suo prossimo progetto. “Ho in mente ancora qualcosa, ma non sono sicuro che partirà il prossimo anno.”