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LECCO – Primo incontro del neonato Comitato per Chiuso: sabato sera alla Casa sul Pozzo si è tornato nuovamente a parlare della scuola elementare Torri Tarelli, in un colloquio tra un centinaio di residenti del quartiere e alcuni degli esponenti di partito della città lariana.
L’incontro è stato gestito da un, per sua stessa ammissione, “moderatore poco moderato”, il residente del quartiere ed ex politico Carmelo Borgio. Presenti alla serata tre ex candidati al ruolo di sindaco – Negrini, Bodega e Anghileri – più il capogruppo di NCD Filippo Boscagli, il capogruppo del PD Citterio, Gianluca Corti di Appello per Lecco e la Mary Fogli in rappresentanza del Movimento 5 stelle.
A turno i vari esponenti politici hanno parlato quella questione scolastica, a volte trascendo l’argomento. Se il consigliere Anghileri ha ribadito che “l’elemento centrale è cosa sia meglio per i bambini” concentrandosi per offrire “una scuola di qualità”, nella serata sono emersi due visioni opposte sulla gestione della città di Lecco. Il capogruppo di NCD Boscagli ha sottolineato come “i rioni siano il cuore pulsante cittadino”, mentre il suo collega del PD Citterio ha preferito ribadire come il suo partito punti ad “affrontare la città nel suo complesso.”
Proprio Citterio ha fatto notare un potenziale problema di numeri – legato al calo delle nascite – che potrebbe colpire la scuola di Chiuso nei prossimi anni, anche se i dati che ha citato non hanno convinto i numerosi cittadini presenti.
Interessante e molto centrato l’intervento di Alberto Negrini, che ha parlato della scuola elementare Torri Tarelli definendola “più di una scuola, ma l’unico centro aggregativo del rione.”
Durante la serata ha preso la parola anche Ivano Donato, consigliere comunale di Appello per Lecco, presente fra il pubblico – che ha garantito ai presenti che “la maggioranza sta seguendo la situazione con molta attenzione.”
Gli abitanti del quartiere hanno fatto sentire a più riprese le loro lamentele, un po’ per bocca del moderatore Brongio e un po’ ad alzata di mano, quando a volte i toni si sono un po’ accesi. Quello che i residenti vogliono è che il loro rione non si trasformi in un quartiere dormitorio, abbandonato a se stesso e bistrattato anche dal punto di vista viabilistico.
Michela Sacchi, segreteria organizzativa del comitato, ha fatto presente come “oltre mille firme” sono state raccolte per protestare contro la chiusura della Torri Tarelli. I rappresentanti del Comune presenti in aula hanno però ribadito che, al momento, non ci sarebbe alcuna intenzione di chiudere la scuola, ma si stanno vagliando diverse ipotesi, tenendo conto anche del parere dei cittadini.