LECCO – Palazzo delle paure gremito sabato sera per l’inaugurazione della mostra “a grandi bracciate nell’oscurità. Identità e luoghi nell’opera di Gaetano Orazio”. La mostra promossa da: comune di Lecco, Assocultura e Confcommercio Lecco, in collaborazione con Cattaneo Editore, Zampediverse e Associazione la Colombina, e curata da Barbara Cattaneo, si inserisce all’interno della manifestazione “Leggermente” dedicata al tema dell’identità.
“L’esposizione nasce con l’obbiettivo di voler allargare il dibattito sull’identità al mondo dell’arte – ha esordito l’assessore alla Cultura del comune di Lecco Simona Piazza – il paesaggio e il territorio in cui viviamo diventano elementi indispensabili per la costruzione della nostra identità. Le opere di Gaetano Orazio ci mostrano come l’uomo trovi la sua identità in una realtà sociale in continuo dialogo e trasformazione”.
Una mostra molto sentita dagli organizzatori che diventa “Motivo di orgoglio per la nostra città – ha spiegato il sindaco di Lecco Virginio Brivio – confrontarsi in un esercizio come quello della cultura su una tematica così importante ed esigente come quella dell’identità è una sfida ambiziosa. Grazie alla collaborazione con Confcommercio siamo riusciti a dar vita a un prodotto di grande valore che aumenta sensibilmente il livello di cultura all’interno della nostra città”.
Una collaborazione, quella tra Confcommercio e il comune di Lecco, che dura da anni e di cui “non possiamo non ritenerci soddisfatti – ha commentato Giuseppe Ciresa, presidente di Confcommercio Lecco – che ha permesso di incentivare la cultura, settore molto importante per noi commercianti poiché permette di incrementare il flusso di turisti”.
La mostra è stata curata dalla dottoressa Barbara Colombo: “La prima volta che sono entrata nello studio di Gaetano Orazio ho sentito un grande disorientamento – ha spiegato la curatrice della mostra – solo dopo aver osservato attentamente le opere ho capito che avevano un comun denominatore e ciò che inizialmente sembrava essere un disorientamento ho scoperto essere una ricerca dell’artista sull’identità; ma non un’identità certa, bensì oscura”. Ed è proprio da questa identità oscura che deriva il titolo della mostra: “A grandi bracciate nell’oscurità”.
All’interno de le opere sono divise in 4 sezioni per garantire una maggiore fruibilità agli ospiti: la prima sezione intitolata “Il ciclo dell’acqua” dove Orazio ricerca se stesso nelle fonti d’acqua che ha incontrato durante la sua vita, la seconda sezione “Mentre” “contiene” paesaggi che si perdono in opere astratte, nella terza sezione “Boschi bugiardi” ci si immerge nella metafora dell’illusione di arrivare a trovare una verità che di fatto è irraggiungibile, mentre l’ultima sezione “Minima Antropica” (neologismo di Orazio) è dedicata allo stato minimale dell’umanità, con grandi tavole di legno grezzo riciclate e tele che hanno come protagoniste piccole figure umane, sagome senza braccia, senza espressione e senza caratteri distintivi, tutti uguali.
A concludere l’inaugurazione è stato l’artista in persona Gaetano Orazio: “ Questa mostra è la realizzazione di un obbiettivo che avevo sin da ragazzo, quello di riuscire a identificarmi in un luogo e celebrarlo con un’esposizione. Secondo il mio punto di vista l’arte è sperimentazione, personalmente gioco con i materiali, senza trasformare la mia arte in un esercizio di mestiere”.
Terminato l’intervento di Orazio la mostra è stata ufficialmente aperta e una gran folla di curiosi e appassionati ha potuto osservare da vicino le opere dell’artista.
La mostra sarà visitabile da domenica 17 aprile a domenica 4 settembre secondo i seguenti orari: da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 18, il giovedì sera dalle 21 alle 23, sabato e domenica dalle 10 alle 18. L’esposizione rimarrà chiusa tutti i lunedì e domenica 1 maggio.
Insieme alla mostra i curatori hanno organizzato diversi eventi collaterali, tra i quali spiccano: l’incontro con Philippe Daverio che si terrà il 7 maggio, la presentazione del libro di Edoardo Bonincelli il 12 maggio e infine, l’incontro con Alberto Zatti professore di psicologia sociale presso l’Università degli studi di Bergamo sul tema dell’identità in programma per giovedì 23 giugno.
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