MANDELLO – La cappella di Santa Marta non è stata intaccata né dal fuoco né dall’acqua, risparmiata pure la sacrestia e soprattutto pare che anche lo splendido organo Serassi non sia stato irrimediabilmente danneggiato. La porta di ingresso del locale che immette appunto alla zona dell’organo ha resistito in quanto vecchia e particolarmente solida e pure l’altro ingresso del locale ha resistito al fuoco che lo circondava.
Il giorno dopo l’incendio che sabato 14 maggio ha interessato la chiesa arcipretale di San Lorenzo a Mandello, distruggendo parte del tetto dell’edificio religioso, si contano i danni. E già si pensa ai primi e più urgenti interventi di ripristino della struttura, ora naturalmente inagibile.
I vigili del fuoco, che a partire dalle 20.30 di ieri e fin oltre mezzanotte hanno lavorato senza sosta per domare le fiamme sprigionatesi dal locale esterno che ospita la centrale termica, questa mattina sono tornati a Mandello per spegnere un ultimo focolaio ed effettuare i primi sopralluoghi.
I danni, come detto, parrebbero essere meno gravi di quanto in un primo tempo prospettato e temuto, considerata la furia dell’incendio.
In mattinata il vicesindaco Serenella Alippi, che in questi giorni fa le veci del sindaco Riccardo Fasoli, ha firmato l’ordinanza con la quale vengono disposte “la chiusura della chiesa di San Lorenzo e l’interdizione dell’accesso a chiunque non sia impegnato nelle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza, fino a un successivo provvedimento che farà seguito alle analisi di verifica statica e strutturale dell’edificio”.
Alla messa solenne celebrata nel santuario della Madonna del fiume l’arciprete don Donato Giacomelli ha invitato a non lasciarsi travolgere da sentimenti di paura e di angoscia per quanto accaduto. “La nostra fede nell’invocare lo Spirito Santo è grande – ha detto rifacendosi ripetutamente alle letture della domenica di Pentecoste – e neppure l’incendio ci può separare dall’amore del Signore”.
“Anche quando accadono fatti imprevisti e arrivano gli sconvolgimenti – ha aggiunto – irrompe lo Spirito Santo e la paura si trasforma in rinnovato entusiasmo. Viviamo allora questo momento in unità con lo spirito, che c’è, ci incoraggia e parla a ciascuno di noi, come nella Pentecoste”.
DI SEGUITO, NEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI FRANCESCO GALA, ALTRE IMMAGINI DELL’INCENDIO DI SABATO SERA IN “SAN LORENZO”