LECCO – Primo tavolo di confronto sul nuovo canile: sabato sera i rappresentanti delle principali associazioni animaliste del territorio si sono ritrovate in Comune con l’assessore Ezio Venturini per discutere del rifugio per quattro zampe atteso fin dalla chiusura della struttura di via Rosmini.
Ben 5 mila firme erano state raccolte tra fine 2013 e inizio 2014 per chiedere al sindaco di non dismettere il vecchio canile ma di metterlo a norma finché non ne venisse realizzato un nuovo. Se il primo obiettivo è fallito, il rifugio ha infatti chiuso da lì a pochi mesi, la protesta degli animalisti ha comunque spronato l’amministrazione comunale a riservare dei fondi per la costruzione della nuova “casa” per cani.
In tutto sarebbero 150 mila euro quelli messi a bilancio da Palazzo Bovara e a questi se ne andrebbero ad aggiungere altrettanti dalla Regione come finanziamenti per il contrasto al randagismo. A confermarlo è Ezio Venturini, da sempre sostenitore della battaglia per il nuovo canile, oggi assessore all’Ambiente della giunta Brivio.
Ancora oggi è lui il principale interlocutore delle associazioni che sabato si sono ritrovate in municipio per discutere della struttura che dovrà sorgere. La soluzione ipotizzata è quella che era già emersa negli scorsi mesi: “Si tratta di un’area di 20 mila metri quadrati di proprietà di Silea a Valmadrera, situata tra l’inceneritore e il Centro Caravan. Una zona con molta vegetazione e alberi che pensiamo possano dare un valore aggiunto, visto che non sarà un semplice canile, ma un parco canile, con area di passeggiate e gioco per gli animali ma visitabile anche dai cittadini, dalle famiglie”.
Diverse sono le idee messe sul tavolo dalle associazioni, tra le presenti Enpa, Zampamica, Pro-Parco, Lav, A-mici Villa Guzzi e Freccia 45 che ha fornito una bozza di progetto sulla quale trovato convergenza gli altri enti animalisti, aggiungendo le proprie proposte.
Il nuovo rifugio, secondo le richieste delle associazioni, dovrebbe ospitare circa cento cani e prevedere una struttura di ricovero ordinario ed un reparto per malattie infettive, uno per esemplari con problemi caratteriali ed uno per i cuccioli, due aree di sgambamento per circa mille metri quadri. Qui verrebbe collocato anche il canile sanitario attualmente rimasto in via Rosmini e di competenza dell’ATS (ex Asl) per i cani accalappiati sul territorio e per la sterilizzazione dei gatti randagi. Non a caso, nel nuovo parco canile si prevede lo spazio anche per un gattile che possa dare posto a circa 200 felini.
Ad arricchire il tutto, si prevede un’area ristoro, un laghetto, un campo per attività e corsi di educazione cinofila e agility ed anche un cimitero per animali da affezione.
Per redigere la bozza di progetto, associazioni e Comune chiederanno l’aiuto del prorettore Marco Bocciolone e degli studenti della sede lecchese del Politecnico di Milano.
“Con una pianificazione in mano inizieremo la vera discussione nelle sedi istituzionali e con Silea per valutare la possibilità di ottenere il terreno in comodato d’uso gratuito per un lungo periodo, 20 o 30 anni, oppure l’acquisto” ha spiegato Venturini.
Nota importante, sottolineata dalle associazioni, riguarda le analisi da effettuare per valutare l’impatto sanitario per la vicinanza all’inceneritore.