Cinema. “Carnage”

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Carnage (carneficina) è tratto dal romanzo Il dio del massacro. È la parodia e la messa in evidenza della inutilità nonché della falsità delle convenzioni sociali.

Polanski costringe i protagonisti in uno spazio ridotto (un appartamento e, per l’esattezza, una sola stanza dell’appartamento) per tutto il film. Ma non sceglie tre semplici attori. Anzi, punta in alto mostrando tre premi Oscar (Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz) e un candidato eterno non protagonista (John C. Reilly) in una abitazione di Brooklyn (si capisce che siamo a Brroklyn grazie alla prima inquadratura tra due alberi).

Il tutto potrebbe sembrare monotono, ma in realtà lo spettatore assiste ad una esilarante tragi-commedia con continui cambi di inquadratura e dialoghi ai limiti della credibilità.

Le due coppie partono con tante buone intenzioni ma basta poco a mettere in subbuglio un equilibrio precario, come un conato di bile, un cellulare annegato, un libro imbrattato, una borsetta rovesciata, e quindi a mostrare la vera natura che si cela dietro la facciata del buonsenso e della convenzione sociale.

C’è chi a voluto paragonare questa nuova opera di Polanski ad Alfred Hitchcock (basti pensare a Delitto perfetto o La finestra sul cortile) forse
esagerando.

Note. Presentato in concorso alla 68° edizione del Festival di Venezia.

Le frasi: “Nostro figlio è un pazzoide” / “Io sono un irascibile testa di cazzo con un carattere di merda!” / “Perché non dovrei dire l’Ave Maria facendo sesso?”

Scheda del film
Nazione: USA
Anno: 2011
Genere: tragicommedia
Durata: 79’
Regia: Roman Polanski
Attori: Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz, John C. Reilly

Trama. In un misurato appartamento di Brooklyn due coppie provano a risolvere uno smisurato accidente. I loro figli adolescenti, Zachary e Ethan, si sono confrontati incivilmente nel parco: il primo ha rotto due incisivi al secondo. Così i genitori si incontrano per appianare i conflitti adolescenziali e riconciliarne gli animi. Ricevuti con le migliori intenzioni dai coniugi Longstreet, genitori della parte lesa, i Cowan (legale col vizio del BlackBerry lui, broker finanziario debole di stomaco lei) corrispondono proponimenti e gentilezza. Almeno fino a quando la nausea della signora Cowan non viene rigettata sui preziosi libri d’arte della signora Longstreet, scrittrice di un solo libro, attivista politica di troppe cause e consorte imbarazzata di un grossista di maniglie e sciacquoni. Da questo piccolo incidente si rivelano le vere nature dei quattro personaggi, sospendendo maschere e buone maniere, innescando un’esilarante carneficina dialettica. Ma alla fine si scoprirà che, tutto sommato, forse sono meglio i ragazzini dei rispettivi genitori.

Il trailer

 

Francesca Numerati