LECCO – Si era recata al cimitero di Laorca per un saluto ai bisnonni, quando è stata sfiorata da una grossa lastra di marmo, una lapide, che si è staccata da un colombario ad un’altezza di oltre due metri finendo per frantumarsi davanti a suoi piedi.
Protagonista della disavventura è la laorchese Anna Meles: “Erano le 12.15 circa di ieri (lunedì, ndr) – racconta – quando mi trovavo al piano superiore del cimitero di Laorca, dove si trovano i miei bisnonni, quando mi sono vista piombare davanti quella grossa lapide. Mi sono presa un bello spavento e non oso pensare a cosa mi sarebbe successo se mi fosse finita in testa… subito ho provato a contattare il Comune, ma non sono riuscita a parlare con nessuno”.
Anna Meles se l’è vista davvero brutta e ora quella lapide di marmo grigioverde giace ancora a terra frantumata in più pezzi.
Un episodio grave, che avrebbe potuto avere risvolti ben diversi e che denota lo stato in cui versa il cimitero di Laorca.
Ormai da tempo sono numerosi i residenti e non solo che lamentano delle condizioni del camposanto, ricordiamo, inserito dal Consiglio d’Europa (insieme a quello Monumentale di Lecco) nella “Route Europea dei Cimiteri Monumentali”.
Un cimitero unico nel suo genere incastonato in un anfiteatro di grotte naturali che lo rendono spettacolare. Eppure, quel cimitero tanto caro ai laorchesi e così speciale da essere annoverato tra le mete turistiche del lecchese e non solo, è in condizioni a dir poco precarie.
La meravigliosa scalinata in ciottolato è ormai sconnessa e in alcuni punti, come si usa dire, “perde i pezzi”; un grosso platano per via delle sue dimensioni sta sollevando parte della scalinata e, peggio ancora, sta facendo crollare un muro di sostegno del primo piano del cimitero sul quale sono poste vecchie lapidi alcune delle quali già cadute sotto la spinta della grossa pianta. Per ora, l’unica soluzione adottata è stata quella di posizionare una rete metallica di pseudo protezione, poco gradevole e meno ancora protettiva qualora dovesse crollare il muro.
“Antiestetica e imbarazzante”, come viene bollata da molti, la rete metallica verde “quella che si usa per tenere il cane in giardino” – ci suggerisce un signore – piazzata nell’ottobre del 2012 per delimitare il camminamento sotto l’anfiteatro di grotte che va dal secondo piano del cimitero alla chiesetta dei morti. Qui, se si dovesse dare sfogo alle battute dei laorchesi al riguardo, qualcuno potrebbe diventerebbe smorto, ancor prima che rosso (dalla vergogna). Non c’è dubbio che, se una delimitazione di quell’area doveva essere fatta, un lavoro fatto con criterio, decoro e rispetto del luogo doveva riprendere la già presente ringhiera in ferro battuto.
Ieri, la grossa lapide che si è staccata dal colombario che per poco non colpiva una giovane donna in visita al camposanto.
Insomma, una situazione annosa, gestita finora con soluzioni tampone o interventi “stonati” che i laorchesi lamentano ormai da diversi anni.