BALLABIO – Non si ferma l’incendio che da venerdì mattina sta interessando il monte Due Mani. Il rogo si sarebbe propagato dalla strada provinciale Sp 63 che porta a Morterone e velocemente è risalito verso la cima della montagna finendo per interessare anche il versante ballabiese, arrivando fin sopra l’abitato di Ballabio.
La strada è stata chiusa al transito dalla Polizia Stradale, mentre a Morterone i mezzi fuori strada vengono dirottati sull’agrosilvopastorale che porta alla Culmine di San Pietro.
La zona da dove avrebbe preso vita l’incendio si trova poco oltre la strada sterrata che scende verso la Val Boazzo. Le fiamme hanno da subito generato un’enorme colonna di fumo che si è alzata in cielo e sin da questa mattina era ben visibile anche da Lecco e dalla Brianza.
Inizialmente sono state impegnate nelle operazioni di spegnimento due squadre dei Vigili del Fuoco, ma viste le vaste proporzioni che successivamente ha assunto l’incendio, complice anche il vento, è stato richiesto l’intervento di due Canadair dello Stato e due elicotteri di Regione Lombardia con il posizionamento di tre vasche di raccolta d’acqua: una a Balisio, una alla Culmine e una in Erna, mentre i Canadair hanno fatto spola dal Lago.
A dare man forte alle operazioni anche i volontari dell’anticendio boschivo della Comunità Montana Valle San Martino e Lario Orientale e i volontari della Comunità Montana della Valsassina.
I velivoli, con il calar della sera, si sono dovuti fermare e vista la zona impervia sarà pressoché impossibile effettuare un presidio e un intervento via terra, quindi si dovrà attendere domani, sabato, e sperare nel frattempo che l’abbassamento della temperatura rallenti l’avanzare delle fiamme.
Sul posto è giunto anche il sindaco di Morterone Antonella Invernizzi che ha commentato lapidaria: “Mi piange il cuore, speriamo nella notte”. Una trentina di cittadini di Morterone hanno deciso di restare in paese, un paio di persone sono invece scese dalla Culmine. Le fiamme intanto proseguono e sono ben visibili da Ballabio. Secondo un report di Regione Lombardia, sarebbero 70 gli ettari di terreno bruciati dall’incendio. Quello di Morterone non è purtroppo l’unico episodio nella giornata dell’Epifania.
“Nella giornata odierna si sono susseguite le attività di spegnimento degli incendi attivi nelle province di Brescia, Sondrio e Lecco. Le operazioni sono state agevolate da una leggera attenuazione del vento. La Sala Operativa di Regione Lombardia sta coordinando l’attività di spegnimento con elicotteri e personale di terra”. Lo fa sapere l’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, Simona Bordonali.
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