LECCO – “Come si fa a pagare un laureato poco più di 5 euro netti all’ora?”. Se lo chiedono molti giovani italiani, che tanto hanno faticato per avere un titolo di studio superiore per poi ritrovarsi con contratti precari e stipendi da fame, se lo chiedono le famiglie che hanno affrontato sacrifici per far studiare i propri ragazzi, nella convinzione che quel pezzo di carta posse aprire loro opportunità maggiori, e se l’è chiesto anche Alberto Anghileri parlando con gli ex lavoratori della biblioteca, licenziati dopo il fallimento della cooperativa che gestiva il servizio per conto del Comune.
Il consigliere della sinistra lecchese, lunedì sera, ha portato il caso all’attenzione dell’aula di Palazzo Bovara. Ricordiamolo: si tratta di otto addetti, lasciati a casa con un preavviso di pochi giorni, nonostante alcuni dei quali lavorassero già da diversi anni presso la Biblioteca U. Pozzoli, assunti dalla Servizi Teatrali, coop. piacentina che si era aggiudicata per la seconda volta l’appalto del Comune nel gennaio 2015. Il fallimento di quest’ultima ha avuto come conseguenza la conclusione del contratto dei lavoratori.
“Ho avuto modo di incontrare alcuni di loro – ha spiegato Anghileri – sono tutti laureati, pagati 6,5 euro lordi l’ora, in quanto veniva applicato il contratto multiservizi, lo stesso che viene utilizzato per gli addetti alle pulizie. Questo non premia certo la loro professionalità e la loro preparazione. I dipendenti comunali, per quel lavoro, sono pagati il doppio rispetto ai ragazzi della cooperativa. Mi sono vergognato” ha proseguito il consigliere chiedendo che in futuro vengano stipulati contratti più “civili” per questi lavoratori.
Gli ex addetti della biblioteca potrebbero tornare al loro posto di lavoro, il Comune sta infatti vagliando la disponibilità delle altre aziende in graduatoria per l’appalto di fornitura del personale, ma non ci sarà alcun aumento di stipendio per chi verrà riassunto: chi dovesse subentrare alla cooperativa, lo farà alle stesse condizioni contrattuali.
Lo ha riferito il sindaco Virginio Brivio rispondendo al consigliere: “Gli appalti sono realizzati nel rispetto delle norme contrattuali, se ci fossero state delle irregolarità dovevano essere subito segnalate” ha spiegato il primo cittadino. “Non tocca a me dare un giudizio di merito” ha proseguito Brivio riferendosi agli stipendi applicati dalla cooperativa, non mettendo in dubbio la professionalità e le competenze degli ex lavoratori.