LECCO – Armati di striscioni, hanno atteso l’arrivo del presidente Roberto Maroni, “perche’ – scrivono in una nota – non dobbiamo permettere che la nostra regione diventi la pattumiera d’italia”.
Sono i manifestanti che nelle ultime settimane hanno protestato contro il progetto del Teleriscaldamento e per la chiusura del forno inceneritore di Valmadrera.
“Il 37% dei rifiuti indifferenziati prodotti in tutta italia viene incenerita negli impianti della. lombardia. padroni a casa nostra? ma la vostra ruera inceneritela a casa vostra!”
I manifestanti ricordano il decreto di Regione Lombardia ( D.c.r. 3 dicembre 2013 n. X/209) inerente al programma regionale di gestione dei rifiuti (PRGR)”, che definisce, tra le altre cose, quanto sia necessario approntare misure specifiche per affrontare il previsto – e già in atto – forte calo della produzione regionale del rifiuto urbano residuo, attivando un programma progressivo di dismissione degli impianti di incenerimento”.
“L’intento pertanto di Regione Lombardia – commentano – è chiaramente quello di procedere al “decommissioning”, ossia una reale dismissione degli impianti di incenerimento più vecchi, come il nostro di Valmadrera e a più bassa performance energetica e ambientale e la cui capacità di incenerimento spinta recentemente al massimo carico termico a 123.000 ton./anno, risulti in esubero rispetto al fabbisogno di rifiuto urbano prodotto nella nostra provincia che è meno di 50.000 ton./anno. Per questo noi vogliamo la decommissioning, che non è certo quella di promuovere un revamping milionario propedeutico a un folle progetto di teleriscaldamento di un impianto tra i più vecchi, che nel 2024 avrà incenerito ininterrottamente per ben 43 anni!”