LECCO – Da qualche giorno il lago ha assunto una colorazione particolare, verdastra, lo si nota ammirandolo dall’alto delle cime che lo circondano: è l’effetto Cengalo, o meglio del limo portato a valle in seguito alla frana in Val Bregaglia e che ha raggiunto il ramo lecchese del Lario, fino alle rive del capoluogo.
“Accade normalmente anche con un temporale forte che i fiumi trasportino i sedimenti nel lago e il Mera in questi giorni, successivi alla frana, sta scaricando molto materiale dal Lago di Novate Mezzola al Lago di Como. E’ quindi plausibile che la colorazione sia dovuta a questo” ci conferma il geologo bellanese Aldo Bariffi.
A Colico la situazione è ancora più evidente: il lido è stato invaso da detriti e legname, martedì è iniziata una pulizia straordinaria del lago per ridare decoro alle sponde del paese dell’Alto Lario.
Per quanto tempo insisterà il fenomeno e quindi sarà visibile questa particolare tinta del lago? “Difficile dirlo, probabilmente qualche settimana, dipenderà dal verificarsi o meno di nuovi smottamenti in quell’area” risponde l’esperto.
Il rischio di nuove colate detritiche esiste, tanto che gli sfollati di alcuni paesi della valle dovranno attendere ancora, forse fino a novembre, prima di poter fare ritorno alle proprie abitazioni.
“La parete nord del Pizzo Cengalo presenta fragilità e fratturazioni, delle avvisaglie c’erano già state, nel 2011 per esempio – spiega Bariffi – Ci si poteva aspettare una frana ‘secca’, invece con la fusione parziale del ghiacciaio, trasformandosi in acqua, si è invece assistito a quella che viene definita una debris flow”.
“Dobbiamo fare i conti con una situazione climatica mutata – sottolinea Fabio Valsecchi, geologo e riferimento della Protezione Civile provinciale – Il rialzo termico incide sulle condizioni del permafrost causando questi rilasci di materiale. Altre zone stanno già affrontando questo problema con interventi di messa in sicurezza del territorio”.