Eraldo Baldini vince il Premio Manzoni al romanzo storico 2017

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LECCO – Eraldo Baldini è il vincitore del Premio Manzoni al romanzo storico 2017: a decretarlo la giuria ‘popolare’ composta da 100 lettori chiamati a scegliere il miglior romanzo storico tra la terna di finalisti scelta dalla giuria tecnica composta da Ermanno PaccagniniAlberto Cadioli, Gian Luigi Daccò, Gianmarco Gaspari, Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli, Giovanna Rosa.

Con Gianfranco Calligarich (a sinistra) e Valerio Callieri, finalisti del Premio Manzoni al Romanzo Storico 2017

“Stirpe selvaggia” il libro con cui Baldini, nato a Russi, provincia di Ravenna, si è aggiudicato il 13° premio letterario internazionale organizzato dall’associazione 50&più di Confcommercio Lecco. Un ‘westner padano’ come lo ha definito il suo autore, che sabato sera, presso l’auditorium della Camera di Commercio di Lecco, nuova cornice scelta per la premiazione, ha raccontato al pubblico la sua opera con gli altri due finalisti candidati al premio: Valerio Callieri, autore de “Il Teorema dell’incompletezza” (Feltrinelli), e Gianfranco Calligarich, “La malinconia dei Crusich” (Bompiani).

Come da tradizione infatti i tre finalisti hanno presentato al pubblico i loro romanzi, guidati dalle domande di Ermanno Paccagnini e Stefano Motta, rispettivamente presidente e membro della giuria tecnica che ha scelto la terna sulla quale si sono poi espressi i 100 lettori scelti dalle librerie del territorio. Alla fine dello spoglio, sorvegliato dal notaio Federica Croce, 57 i voti per “Stirpe selvaggia” di Eraldo Baldini, decretato vincitore.

Un romanzo ispirato al west indiano ‘calato’ nella campagna romagnola durante i turbolenti anni del fascismo e della guerra mondiale, che a tratti si tinge di giallo, a tratti di magia, senza dimenticare scorci antropologici, materia cardine della formazione di Baldini.

Questa la trama: San Sebastiano in Alpe, paese dell’Appennino romagnolo, 1906. Quando il Wild West Show fa tappa a Ravenna, la madre di Amerigo decide di portare il figlio a conoscere suo padre. Buffalo Bill però non accetta di incontrarlo e questo rifiuto spinge il già inquieto Amerigo a schierarsi per sempre “dalla parte degli indiani”. Con Mariano e Rachele si dipinge il viso, e scorrazzando per i boschi sogna di fare la rivoluzione. Ma la Storia divide le strade di questi amici inseparabili, travolti dalle burrasche del Novecento: le lotte di classe, il fascismo, le guerre mondiali. Con grande potenza evocativa, Baldini mette in scena un protagonista struggente come un eroe romantico, eppure modernissimo. Diviso, come ognuno di noi, tra l’affermazione di sé e la rinuncia, tra la solitudine e il bisogno d’amore.

Un romanzo che nasce dall’amore per il passato e per il rurale, come raccontato dall’autore: “Sono definitivamente un uomo del 900, il 2000 mi ha trovato impreparato – ha spiegato alla platea – ho studiato storia, etnografia e antropologia culturale, il passato è il mio campo di ricerca, perchè ho i codici per decifrarlo. Il mio romanzo può essere considerato un romanzo storico, ma non deve per forza esserlo”.

Quanto al rapporto con Alessandro Manzoni, maestro del genere, Baldini non nega il difficile approccio: “Penso sia un destino comune a molte persone, scrittori e non, quello di incontrare Manzoni a scuola e non apprezzarlo. La scuola non sempre è un ambito privilegiato per fare amare un libro. Poi si cresce, e si impara a capire la grandezza del romanzo manzoniano, non solo i Promessi Sposi. Personalmente trovo la Storia della Colonna Infame un libro straordinario. Quello di Manzoni è un romanzo a cui si arriva, non da cui si parte“.

Con Eugenio Milani, presidente di 50&Più Confcommercio Lecco

A consegnare il premio al romanzo storico è stato Eugenio Milani, presidente di 50&più. Il prossimo appuntamento con il Premio Manzoni è venerdì 10 novembre quando, sempre presso la Camera di Commercio, verrà consegnato il premio alla carriera, quest’anno allo scrittore Valerio Massimo Manfredi.

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