Sciopero a Lecco, CGIL: ”4mila in corteo”

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Pienamente riuscito secondo il sindacato lo sciopero di otto ore indetto per oggi a livello nazionale, con una manifestazione che in città ha raccolto migliaia di partecipanti (quattromila a detta dei promotori).

La manifestazione è partita da via Besonda, presso la sede del sindacato e attraversando le vie cittadine al ritmo di slogan e canti è giunta fino a piazza Garibaldi.

Molta gente ha partecipato ed è arrivata da varie zone della provincia, infatti l’organizzazione ha messo a disposizione un servizio pullman di due “linee” per il capoluogo, con tappe una a Cernusco Lombardone, Olginate, Calolziocorte, mentre l’altra ha toccato Casatenovo, Barzanò ed Oggiono.

In piazza Garibaldi, davanti all’ex Palazzo Falck è stato inoltre allestito un palco, da cui sono intervenuti il segretario generale di CGIL Lecco Wolfango Pirelli, il segretario generale della Lombardia Nino Baseotto e i delegati sindacali; il tutto presentato da Giorgio Carnicella, segretario della Camera del Lavoro. Parole dure sono arrivate dal palco contro l’attuale governo, accusato di aver impoverito il Paese, depresso l’economia, aumentato la disoccupazione, la pressione fiscale, abbassato le tutele ai lavoratori, tagliato lo stato sociale, penalizzato i pensionati e umiliato il lavoro e la dignità delle donne.

Pirelli ha sostenuto che “ci saranno circa 10mila posti di lavoro in meno nel corso di quest’anno nel lecchese” ed ha criticato l’attuale amministrazione provinciale, che “sta cincischiando sulla burocrazia e sulla trasparenza, invece dovrebbe sostenere le ditte”. Sempre il segretario provinciale ha mandato un messaggio al neopresidente di Confindustria Lecco Giovanni Maggi, dicendo che: “CGIL è pronta a sedersi intorno ad un tavolo assieme a Confindustria per cercare di risolvere i problemi, ma dirà sempre no ai soprusi ai lavoratori, non come CISL e UIL”.

Nino Baseotto ha ricordato i tantissimi, troppi, lavoratori in cassintegrazione in tutta la Regione, ma soprattutto ha spiegato le condizioni in cui versa il Paese: “Oggi scioperiamo per dire che così non si va da nessuna parte. La Banca d’Italia ha detto che ci metteremo 5 o 6 anni per uscire dalla crisi economica, mentre la Germania entro un paio d’anni sarà già fuori e intanto noi perderemo ancora terreno rispetto alle altre nazioni. Lo sciopero di oggi non è generale o inutile, perché noi ci battiamo per avere un futuro serio in Europa e nel mondo!”

Sono arrivate anche testimonianze dai vari delegati, con Hector Albacra, lavoratore presso la cooperativa KCS e originario dell’Ecuador, che nel proprio discorso ha sostenuto come ognuno sceglie dove vivere, ma non dove nascere ed è orgoglioso quindi di abitare in Italia e

fare parte di questa società, anche se il lavoro sulla Costituzione è al primo posto, mentre ora è un po’ bistrattato. Michele Imbrogno di FIOM e dipendente della ditta Calvi di Osnago ha spiegato che bisogna rimettere al centro i lavoratori, non come è stato fatto a Pomigliano o Mirafiori, dove hanno piegato la testa. Parole anche dal mondo della scuola con Rosa Valenza, dell’istituto Ticozzi di Lecco, che ha reso noto come molte scuole non abbiano la dirigenza, infatti i presidi hanno sempre più reggenze, ma di fatto non riescono a presenziare quanto dovrebbero in tutti gli istituti in cui lavorano; inoltre ha spiegato che: “in questo settore ci sono tagli su tagli e non si può gestire una scuola senza fondi. Forse al governo a decidere di queste cose c’è bisogno di persone con più cultura!” Elena Sberna, dipendente comunale a Calco ha ricordato le donne, che sono presenti nel mondo del lavoro e vogliono avere un impiego, ma anche una famiglia, senza discriminazioni. Barbara Cortinovis, della R.S.U. (Rappresentanza Sindacale Unitaria) di Mediaworld ha inoltre dichiarato che le divisioni sindacali non portano niente di buono, ma con l’unione si è più forti.

Durante la manifestazione ha parlato anche Roberto Fumagalli del comitato “Sì per l’acqua bene comune” che ha parlato del referendum che si terrà il 12 e 13 giugno a favore di acqua pubblica e contro il legittimo impedimento; Fumagalli ha anche precisato che nel caso in cui l’acqua diventasse privata le bollette potrebbero aumentare fino a tre volte rispetto a quelle di Idrolario. Presenti in Piazza anche alcuni esponenti di “Qui Lecco Libera” con la raccolta firme per l’istituzione del Registro per il testamento biologico nel Comune di Lecco.

L’evento si è concluso, poco prima di mezzogiorno, con un ricordo di Manuela Zecchina, la donna deceduta a causa di un infortunio sul lavoro avvenuto giovedì scorso nel salumificio Beretta di Barzanò.

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