“Il mondo manzoniano” protagonista al Rotary Lecco Manzoni

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LECCO – Alessandro Manzoni, i Promessi Sposi ed il Beato Serafino Morazzone, protagonisti della serata che si รจ tenuta al Rotary Club Lecco Manzoni.

Obiettivo dell’incontro รจ stato quello di valorizzare alcuni aspetti manzoniani offrendo un momento culturale ricco di emozioni e piacevoli ricordi.

Grazie ad una corale di approfondimenti sul vissuto lecchese del nostro Alessandro Manzoni, intercalata dal tono profondo e caldo di Gianfranco Scotti, che ha recitato alcune delle parti piรน liriche del romanzo, i presenti hanno potuto riscoprire le puntuali e precise descrizioni di luoghi, personaggi, tradizioni, della Lecco del โ€˜600, nonchรฉ quei valori proposti nel romanzo che lโ€™hanno reso universale e senza tempo.

Ha aperto la serata Mauro Rossetto, Responsabile della Rassegna Lecco cittร  dei Promessi Sposi, che, dopo aver introdotto nel suo percorso di divulgazione e valorizzazione turistico-culturale dei โ€œLuoghi Manzonianiโ€, ha condiviso momenti di vita di Alessandro Manzoni e della sua famiglia a Lecco, nella Villa al Caleotto. Richiamando la descrizione dei luoghi lecchesi nel romanzo, ha rammentato quanto il Manzoni conoscesse Lecco, il borgo della sua fanciullezza, della sua adolescenza, dei suoi soggiorni estivi, dei suoi momenti di solitudine trascorsi senza gli affetti a lui piรน familiari; e poi ancora, il distacco definitivo da Lecco dopo una lunga e travagliata trattativa di vendita della villa alla famiglia Scola.

L’intervento di Elena Ornaghi, assessore alle Culture, Tradizioni, Autonomie e Identitร  locali, alla Civica Biblioteca, a Scuola e Istruzione, Comune di Oggiono, si รจ focalizzato sul binomio Alessandro Manzoni – cucina e sul modo in cui lo scrittore ha descritto la cucina del nostro territorio. Un verso de La Risurrezione dello stesso Manzoni (scritta nel 1812), โ€œSia frugal del ricco il pastoโ€, lโ€™ha indotta a riflettere sul valore delle scene โ€œconvivialiโ€ dei Promessi Sposi, nelle quali Manzoni riflette la posizione sociale e morale dei protagonisti di tali scene. Attraverso la descrizione dei cibi serviti sulle tavole non solo possiamo dedurre la profonda conoscenza che Alessandro Manzoni aveva del mondo rurale contadino lecchese, ma possiamo anche sentirci coinvolti in una lirica corale, in cui โ€“ come sosteneva Ernesto Travi โ€“ โ€œil sentire del poeta si fonde con quello della comunitร  dei fedeli nella celebrazione di un credo condiviso, sublimando la soggettivitร  nellโ€™universalitร โ€. Ed ecco, quindi, che torna prepotente lโ€™invito alla frugalitร  del verso de La Risurrezione. Forse, non a caso, subito dopo lโ€™eccesso del banchetto โ€œdegno di Eliogabaloโ€ di don Rodrigo, Alessandro Manzoni ci porta immediatamente a trovare ristoro nella frugalitร  della polenta di Tonio. La frugalitร  custodisce la vita umana da una forza negativa in cui si insidia il potere, perchรฉ rifiuta la corruzione che dipende dal dare un prezzo a qualcosa, esattamente come Lucia rifiuta tutto ciรฒ che don Rodrigo rappresenta. Perchรฉ come prega Santa Caterina da Siena โ€œL’umile spegne la superbia, perรฒ […] ‘l superbo non puรฒ far danno a l’umile.โ€

Don Ottavio Villa, Parroco delle Parrocchie di Chiuso e Maggianico, nel descriverci la santitร  del Prete Serafino Morazzone, non ha tralasciato di sottolineare quanto il romanzo fosse permeato dei piรน alti valori umani, quali la fede cristiana che prende corpo nella Divina Provvidenza, la purezza morale, lโ€™onestร , lโ€™altruismo, la laboriositร ; valori propri degli umili in contrapposizione alla superbia, alla crudeltร  ed alla meschinitร  dei potenti corrotti. Ma la forza della fede, lโ€™Amore Divino, abbraccia tutti, converte i cuori; ne sono esempi la conversione di Fra Cristoforo e dellโ€™Innominato, seppur da due diversi punti di partenza. Alessandro Manzoni volle ambientare nella canonica di Chiuso il celebre incontro tra il Cardinale Federigo e lโ€™Innominato proprio perchรฉ in quella piccola parrocchia nei pressi del Caleotto aveva conosciuto Prete Serafino Morazzone, il Buon Curato di Chiuso, โ€œun uomo che avrebbe lasciato di sรฉ una memoria illustre, se la virtรน sola bastasse a dare gloria fra gli uomini.โ€ Uomo โ€œpio in tutti i suoi pensieri, in tutte le sue parole, in tutte le sue opereโ€; โ€œprofondamente umile, senza sapere di esserlo; come l’illibatezza, la caritร  operosa, lo zelo, la sofferenza, erano virtรน che egli possedeva in grado raro, ma che egli si studiava sempre di acquisire”: la descrizione delineata da Alessandro Manzoni nella prima stesura del Romanzo, โ€œFermo e Luciaโ€ non lascia dubbi sulla santitร  di questo umile servitore di Dio.

Aldo Decรฒ, profondo conoscitore di questo Prete, oltre a rimarcare il suo legame con lo scrittore, si รจ soffermato sul suo cammino verso la santificazione; cammino iniziato nel corso della sua vita terrena, quando con la sua fervente fede contagiava i parrocchiani di Chiuso, con la sua benedizione guariva gli ammalati, con la sua conoscenza delle anime avvicinava e convertiva i peccatori, nella sua umiltร  aveva il dono della preveggenza (della sua morte e del suo successore). Alla sua santa morte il paese ed i dintorni si unirono in una corale di preghiere e lodi. I miracoli dovuti alla sua intercessione hanno continuato ad aumentare la devozione popolare presso la sua tomba. L’eco del passaggio di Don Serafino non si spegne e dopo tanto tempo trova la sua risonanza anche nell’atto ufficiale della Chiesa, che lo proclama beato il 26 giugno 2011. Oggi, la parrocchia di Chiuso, pittoresco borgo che ancora mantiene lโ€™aspetto e il sapore antico descritto da Alessandro Manzoni, ospita con orgoglio il Museo del Beato Serafino Morazzone, posto di fianco alla neogotica Chiesa di Chiuso, dedicata nel 1903 a Santa Maria Assunta. Al suo interno sono accolti cimeli dedicati alla vita del Beato, un raro dipinto murale, risalente al 1871, realizzato dallโ€™artista Casimiro Radice, che raffigura la conversione dellโ€™Innominato. La costante devozione dei parrocchiani di Chiuso e Maggianico, e non solo, verso il Beato ha favorito la nascita nel 2012 dellโ€™โ€Associazione Amici del Beato Serafinoโ€, con lo scopo di promuovere e diffondere la venerazione per il โ€œBuon Curato di Chiusoโ€, nonchรฉ la solidarietร  tra i soci e verso i terzi bisognosi. Cosรฌ, il processo verso la Sua santificazione continua!

Gianfranco Scotti, ha arricchito lโ€™incontro con i suoi inframmezzi dedicati alla recita, anche in forma dialettale, di alcuni brani del romanzo tra i piรน conosciuti, regalandoci incantevoli emozioni. Ha, inoltre, introdotto lโ€™amico, scrittore in erba, Luciano Riva, anticipando una premessa allโ€™opera in pubblicazione: โ€œPescarenicoโ€. Provenendo da una storica famiglia di pescatori, lโ€™autore, essendo il primo componente della famiglia a volgere le spalle alla professione esercitata per alcuni secoli dai suoi predecessori, ha sentito il dovere morale di immortalare in uno scritto il mondo dei pescatori, soddisfacendo, nel contempo, il desiderio di trasmettere alle generazioni future la conoscenza dellโ€™esercizio della pesca. Partendo dalla descrizione della Terricciola di Pescarenico, con i dovuti richiami manzoniani, passando per la citazione delle vicende storiche legate al Ponte Azzone Visconti, Ponte Grande per distinguerlo dal Ponte Piccolo allora sito nellโ€™attuale Piazza Manzoni, si รจ poi dilungato sulla vita dei pescatori, ed in precipuo sulle famiglie che, al tempo dellโ€™ambientazione storica dei Promessi Sposi, detenevano lโ€™appannaggio esclusivo dei diritti su edifici di pesca, tratti di fiume o di lago, quali padroni dei legnari e delle gueglie di Pescarenico, strutture fisse particolarmente redditizie per la pesca: le famiglie private Monti, Ghislanzoni, Polvara, Riva.ย  Il libro, tra lโ€™altro, รจ corredato da fotografie anche inedite sulla pesca, sullโ€™intera procedura di pesca nel passato, sui pesci presenti nelle nostre acque, alcuni in via di estinzione, sulle ricette culinarie proprie delle nostre zone, sullโ€™antica regolamentazione dellโ€™attivitร  di pesca… E, ancora, aneddoti, valorizzazione delle tradizioni, ecc.

Mariangela Tentori, Titolare della Teka Edizioni,ย casa editrice lecchese che ha fatto della valorizzazione della cittร  e delle sue tradizioni uno dei suoi principali punti di forza, partendo proprio con la promozione della figura di Alessandro Manzoni attraverso la riproposizione della versione a fumetti del romanzo โ€œI Promessi Sposiโ€, edita da Il Giornalino negli anni โ€™80, รจ arrivata nel 2015 a realizzare unโ€™agenda settimanale con protagonisti gli elementi Pop dei Promessi Sposi; nel 2017 a riproporre unโ€™agenda settimanale trattante gli aspetti sociali dellโ€™opera dellโ€™autore; ed, infine, sempre nel 2017 a realizzare un diario scolastico dedicato ad Alessandro Manzoni con le vignette di Marcello Toninelli. A scuola con Ale: strumento pratico e allo stesso tempo intelligente per far conoscere in modo divertente alle nuove generazioni i profondi contenuti dellโ€™opera manzoniana.

Simona Piazza, assessore Promozione della cultura e delle politiche giovanili, del comune di Lecco, ha illustrato, con dovizia di particolari, la nuova App dei luoghi manzoniani rivolta ai turisti ed ai cittadini lecchesi, quale guida interattiva per pianificare la visita in cittร , fornendo informazioni sul nostro patrimonio culturale. Lโ€™assistente virtuale guiderร  lungo il percorso, scelto da una lista georeferenziata o da una mappa tra 18 luoghi manzoniani corredati di storia e fotografie, indicando orari di accesso, parcheggi e mezzi pubblici, nonchรฉ avvisi di luoghi in prossimitร . La diffusione dellโ€™esistenza dellโ€™App sicuramente favorirร  la riscoperta ed un nuovo apprezzamento dei luoghi manzoniani.

“Una vera lezione di vita – ha commentato la Presidente del Rotary Club Lecco Manzoni, la Dottoressa Commercialista Nicoletta Spagnolo –ย Promuovere la divulgazione della conoscenza dei contenuti dei Promessi Sposi, legati a valori, personaggi, tradizioni, luoghi, significa trasmettere messaggi esistenziali universali ed eterni”.