Stamane la riunione straordinaria del consiglio nazionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico tutta incentrata sui tagli definiti dalla manovra Monti.
Sui fondi che mancano per le coperture delle assicurazioni lo sguardo è rivolto al Cai per ottenere un aiuto immediato. Nei prossimi giorni entrambe le associazioni (unite da un legame storico: il soccorso nasce in seno al Cai nel 1954 e pur acquisendo negli anni autonomia è rimasto sempre nel grembo del Club alpino italiano) sperano di ottenere un incontro con il ministro Piero Gnudi.
Nel frattempo negli ambienti parlamentari si mormora che la cifra messa in bilancio non sia in realtà completa, ma ancora non c’è chiarezza. “I servizi regionali possiedono una loro autonomia, per esempio in Lombardia fino a tutto il 2013 è in atto la convenzione con Areu. Ma verrebbero sterilizzata la formazione che resterebbe a carico della buona volontà e delle risorse delle delegazioni locali” dichiara Valerio Zani vice presidente nazionale del CNSAS
Allo stato attuale sulle assicurazioni per gli oltre 500mila euro che mancano alla copertura delle polizze potrebbe metterci la pezza il Cai, ma venendo a mancare “la colonna vertebrale dell’intera struttura nazionale” nel tempo le competenze del soccorso finirebbero per essere obsolete e in carico solo ai volontari più anziani diventando difficile la preparazione dei giovani.