Terrorismo e arresti. L’inchiesta sui foreign fighters arriva a Colico

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COLICO – “E’ una questione molto delicata. La persona in questione non fa parte della nostra comunità, risulta solo domiciliato ma non ha residenza qui”.

Il sindaco di Colico, Monica Gilardi, ha appreso in mattinata la notizia degli arresti dell’operazione antiterrorismo, uno dei quali ha riguardato da vicino la cittadina dell’Alto Lago.

A finire in manette Chadid Subhi, siriano, arrestato nell’indagine che ha smascherato i flussi di finanziamenti alle organizzazioni terroristiche attraverso il money transfert.
Coinvolto nell’operazione anche il fratello Chadid Hamoud, che viveva a Canzo, anche lui ora in carcere a Brescia.

Subhi, detto “Abou Alì”, a Colico frequentava la casa della compagna, in frazione Villatico, a pochi passi dalla chiesa della località colichese, dove pochi oggi, tra i vicini, hanno voglia di parlare.

L’arresto pare inoltre non sia avvenuto presso l’abitazione di Colico, ma in Valtellina. “Abbiamo visto come questo fenomeno stia riguardando non solo grandi realtà ma anche piccoli centri, ma l’attenzione delle forze dell’ordine non manca e lo hanno dimostrato anche oggi – ha concluso il sindaco – al loro lavoro va tutto il nostro plauso”.

 

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