L’arte contemporanea insegue lo spirito: a Varenna apre la mostra ‘Dō’

Tempo di lettura: 3 minuti

VARENNA – ‘Dō’ è una parola giapponese che ha una accezione peculiare e sta a significare “ Ciò che conduce”, una disciplina , semplicemente la via, il cammino non solo fisico ma soprattutto spirituale ed esistenziale.

“Attraverso uno zelante lavoro di ricerca e di perfezione dell’esecuzione di una forma espressiva , l’uomo può raggiungere unitamente alla perfezione dell’esecuzione anche l’elevazione spirituale che sarà in grado di condurre alla perfezione dello spirito. Tali concetti possiamo traslarli anche nel mondo dell’arte: la sua pratica e la sua fruizione ci può condurre a un’elevazione spirituale e forse questo è uno dei motivi per cui l’arte ha accompagnato l’evoluzione dell’uomo nel suo percorso lungo i secoli della storia”.

E’ con le parole degli organizzatori che vi parliamo dell’evento di carattere internazionale che è stato inaugurato domenica sera nella suggestiva cornice di Villa Monastero. La mostra, il cui titolo è dedicato proprio al termine di cultura nipponica, ha riunito diversi artisti provenienti da oltre confine per un’esposizione unica che sarà visitabile fino al 30 giugno.

In mostra le opere degli artisti francesi Alric Cazal, Gwenn Pinault e Jean Marie Gitard, dalla Spagna Cristina Lopez de las Heras, di Sandra Fadavel degli Emirati Arabi uniti, dell’israeliano Ish Gordon, dagli Stati Uniti l’artista di origine greche Xantippe Tsalimi, della canadese Megan Vun Wong mentre dalla Finlandia è giunta a Varenna l’artista Mirja Nuutinen che ha trovato il suo spazio a livello internazionale nelle nuove forme d’arte, legate all’uso del digitale nella produzione di opere figurative, collage innovativi dove l’artista esprime il suo percorso alla ricerca della pace interiore.

La mostra, curata da Marcello Cazzaniga è “un percorso affascinante – spiegano gli organizzatori – attraverso tecniche differenti, personalità tra loro molto distanti e una moltitudine di concetti espressi. Per ognuno cercheremo di comprenderne la via e in che modo ogni singolo pezzo d’arte potrà essere catalizzatore di concetti in grado di migliorarci o di arricchire il percorso che noi stessi stiamo percorrendo”.