COLICO – Con un colpo di spugna, il TAR ha cancellato con una sentenza il PGT del Comune di Colico, approvato nel luglio di cinque anni fa.
Il tribunale amministrativo di Milano ha annullato il piano di governo della cittadina dell’Alto Lago accogliendo il ricorso che avevano presentato le associazioni ambientaliste per l’Abolizione della Caccia e il WWF Valtellina Valchiavenna.
Il giudice contesta all’allora amministrazione comunale di Colico, guidata dall’ex sindaco Raffaele Grega, il “rilevante sovradimensionamento del P.G.T., evidenziato anche in sede di parere regionale, rispetto alle reali esigenze della comunità amministrata, che si porrebbe in contrasto con le esigenze di tutela del territorio comunale di Colico”.
Un piano “dimensionato ben oltre il fabbisogno abitativo stimato nel quadriennio di validità dello stesso Piano” si legge nella sentenza che richiama il parere già espresso in precedenza dalla Regione dichiarando “illegittimo” il PGT di Colico “per mancato adeguamento dello stesso agli indirizzi regionali, sia generali che specifici”.
Un parere, quello della Regione, che il Comune aveva provato a recepire in parte nel Piano delle Regole, riguardo alla limitazione dell’impatto viviso degli attracchi, dei pontili e delle strutture galleggianti, ma “lasciando il testo del predetto art. 34 inalterato rispetto alla versione originaria” e “il numero di osservazioni accolte – spiega il Tar – avrebbe snaturato le originarie linee guida poste alle base dello stesso e avrebbe di conseguenza richiesto la rinnovazione della fase di pubblicazione e l’effettuazione di un nuovo procedimento di valutazione ambientale strategica (V.A.S.)…”.
La notizia della sentenza è arrivata martedì mattina in municipio di Colico, oggi presieduto dal sindaco Monica Gilardi: “Due sono fondamentalmente i rilievi del Tribunale Amministrativo – commenta il sindaco – Il primo. L’Amministrazione Grega non ha recepito le osservazioni della Regione Lombardia durante la stesura del P.G.T.. Il secondo, tremenda caduta per coloro che ci accusano di non essere trasparenti, consiste nel non aver ripubblicato il piano e di non aver effettuato un nuovo procedimento di valutazione ambientale strategica, dopo le osservazioni accolte che hanno stravolto il piano. Ennesimo problema ricevuto in eredità che deve essere risolto dalla corrente Amministrazione”.
“La Nostra Amministrazione e gli Uffici Comunali si sono subito attivati al fine di comprendere gli effetti della sentenza e le azioni da intraprendere – prosegue Gilardi – Tranquillizziamo quindi gli operatori che faremo il possibile per risolvere la questione in tempi celeri. La Nostra Amministrazione, seppur silenziosamente, è due anni che sta riparando errori/manchevolezze di chi ci ha preceduto”.