Scuole. Sempre meno iscritti alle statali, va meglio alle paritarie

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LECCO – Sempre meno iscritti alle scuole lecchesi. Il trend negativo nazionale, dovuto ad un sostanziale calo delle nascite, si riflette anche nella nostra città. Il quadro è stato tracciato mercoledì sera in sede di commissione comunale, alla presenza dell’assessore all’Istruzione Salvatore Rizzolino.

A Palazzo Bovara sono stati così presentati i risultati dell’analisi della demografia scolastica lecchese, strumento introdotto nel Dup a partire dallo scorso anno. I dati degli iscritti dall’anno scolastico 2011/2012 all’attuale 2028/2019, hanno evidenziato una sostanziale e costante diminuzione della popolazione scolastica, dalla scuola dell’infanzia alle secondarie di primo grado (scuole medie, ndr), in particolare modo per quanto riguarda le scuole statali.

Nella nostra Provincia, come emerso, i dati sono più altalenanti rispetto al trend negativo che si è registrato negli ultimi anni sia in Italia che in Lombardia, ma resta evidente il calo degli iscritti, più marcato negli ultimi quattro anni.

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Analizzando i dati degli iscritti nelle scuole comunali cittadine si osserva che dall’anno scolastico 2011/2012 a quello che si è aperto proprio questa settimana gli alunni sono diminuiti di 369 unità, pari a circa 15 classi (conteggiando una media di 25 alunni per classe). Solo rispetto alle iscrizioni dell’anno scolastico 2017/2018, gli iscritti sono diminuiti di 21 unità, passando da 5.614 a 5.593. “Questa diminuzione – ha osservato l’assessore – si registra soprattutto nelle scuole statali (-40 iscritti), mentre le paritarie hanno guadagnato 19 iscritti, in netta controtendenza rispetto all’ultimo triennio”.

Entrando nel merito di ogni grado, si è osservato che la diminuzione degli iscritti è costante e univoca nelle scuole dell’infanzia, poiché le cifre seguono da vicino nel tempo il calo della natalità. Nelle scuole primarie statali, rispetto allo scorso anno scolastico, si registra una diminuzione di 26 bambini, 1 classe. Una situazione che, dati alla mano, è destinata verosimilmente a peggiorare nei prossimi anni. “Da gennaio al 31 agosto 2018 i bimbi nati a Lecco sono stati 239 – ha fatto sapere l’assessore – mancano quattro mesi alla fine dell’anno, se il trend è questo nasceranno altri 40 bambini circa. Vuol dire 300 nuovi bimbi nati residenti, forse qualcosa in meno visto che il sistema recepisce anche chi viene da fuori Lecco. Le nostre scuole avrebbero la possibilità di recepire ogni anno 450-500 bambini, ci ritroveremo con poco meno, o poco più, di 300, da dividerci con le scuole paritarie, il problema presto si porrà, ed è reale”.

‘Bastioni contrari’ le scuole primarie paritarie che quest’anno hanno registrato qualche alunno iscritto in più, sette in totale, e, per ora, le scuole medie: “Qui ancora non si nota un decremento, si leggono degli alti e bassi, ma quest’anno abbiamo registrato più iscritti rispetto allo scorso, sei nelle statali e ben 31 alle paritarie”.

Il dato complessivo degli alunni iscritti alle sole classi prime della scuola dell’obbligo (elementari e medie) è in linea con quello dello scorso anno, anche se si evidenzia una netta differenza tra scuole statali e paritarie: nelle prime il numero è in costante diminuzione rispetto agli ultimi 8 anni, nelle seconde si rileva un incremento di ben 50 unità. L’andamento si riconferma analizzando i numeri delle classi prime delle elementari: le scuole statali hanno perso 31 iscritti mentre nelle paritarie si registra un piccolo incremento di 10. Idem alle medie, con 16 iscritti in meno alle statali e 40 in più nelle paritarie, con un aumento totale rispetto allo scorso anno di 24 unità. “Questo perché nelle secondarie non si avvertono ancora gli effetti del calo di natalità che sta interessando i gradi inferiori” ha detto l’assessore.

Di seguito, per avere un’idea della composizione numerica delle future classi prime nelle scuole dei vari quartieri della città, i numeri (incompleti) del calo delle nascite in città divise per quartieri di residenza:

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Nel complesso, gli iscritti ai tre Istituti Comprensivi cittadini per l’anno scolastico 2018/2019 sono stati 3.481, -56 rispetto al precedente anno scolastico, così suddivisi: Lecco 1, 1.108 (+188 alunni delle scuole di Pescate), Lecco 2, 1.051 (+284 alunni delle scuole di Ballabio), Lecco 3, 1.322. Ripartendoli secondo i gradi di istruzione risultano 386 bimbi nelle scuole dell’infanzia, 1.789 alle elementari e 1.306 ragazzi alle  medie.

“L’assessorato all’Istruzione ha 3 milioni di euro a bilancio da destinare alle scuole lecchesi – ha commentato Rizzolino – la situazione non è certo facile, ma l’amministrazione e gli uffici hanno dimostrato di volere governare questo processo, studiandolo a fondo. Lo scorso anno, dopo un lungo e faticoso lavoro, siamo arrivati al ridimensionamento dei plessi scolastici, evitando così la chiusura di alcune scuole. In futuro le cose diventeranno più difficili ma l’impegno attuale resta quello di garantire un servizio alle famiglie, questo resta il nostro obiettivo”.

Toccato, in conclusione di commissione, anche l’argomento dell’edilizia scolastica. Due i plessi attenzionati, quello della Tommaso Grossi in via Ghislanzoni e la scuola Ticozzi in via Mentana.

“Per quanto riguarda via Ghislanzoni – hanno fatto sapere i funzionari comunali Esmeralda Geraci e l’architetto Davide Cereda – il terzo piano dell’edificio che ospitava le scuole medie è attualmente vuoto, come noto gli studenti sono ospitati in affitto presso il Don Guanella. E’ stato elaborato il progetto di ristrutturazione dei locali, per pubblicare il bando dobbiamo attendere la comunicazione definitiva del decreto regionale che ha ammesso Lecco a beneficiare del finanziamento a fondo perduto di 1 milione e 800 mila euro per effettuare i lavori”. Come annunciato da Rizzolino, una volta inaugurati i nuovi locali la Tommaso Grossi ospiterà una sezione in più (quindi dalle due attuali diventeranno tre).

La modifica della capienza dell’intero stabile è stata richiesta anche per la scuola media Ticozzi, che dovrebbe quindi ospitare un totale di sei sezioni. Proprio recentemente sarebbe arrivato il via libera anche dall’Ats.