Mondiali corsa in montagna, per l’Italia un doppio argento a squadre

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CANILLO- Micidiale la partecipazione africana e in particolare quella ugandese ai campionati mondiali che si sono appena conclusi a Canillo (Andorra) domenica mattina, otto medaglie individuali e tre ori a squadre nelle categorie in cui gli ugandesi si sono presentati al via, dove non c’erano ci hanno pesato le keniote a vincere il titolo per nazioni e l’oro e bronzo individuale.

Per l’Italia da anni ai vertici delle classifiche di specialità, la doppia soddisfazione della medaglia d’argento per nazioni nella categoria Juniores femminile con 18 penalità grazie al 4° posto di Alessia Scaini, al 5° di Angela Mattevi, al 9° di Gaia Colli, completa il 23° posto di Linda Palumbo, la classifica per nazioni ha visto il successo dell’Uganda con 12 penalità.

Passando agli Juniores maschili, gara che vedeva il nostro Dionigi Gianola ancora in azzurro dopo la prima esperienza agli europei, pe ril giovane atleta del Premana allenato da “Tita” Lizzoli già campione mondiale della stessa categoria in gioventù e con una carriera atletica interrotta prematuramente per un grave incidente automobilistico che l’aveva coinvolto mentre si allenava, Dionigi si piazza al 24° posto dietro ai compagni di squadra Isacco Costa 10°, Giovanni Rossi 18° e Alessandro Mello Rella 20°, per la formazione azzurra arriva il 6° posto per nazioni con 50 penalità contro le 6 dell’Uganda che occupa l’intero podio.

Nella Seniores femminili, manca l’Uganda ma ci pensa il Kenia a vincere la classifica per nazioni, 17 penalità contro le 54 delle azzurre che sfiorano il podio col 4° posto, individualmente le azzurre si piazzano al 12° posto con Elisa Sortini, al 19° con Erica Ghelfi, al 23° con Ema Linda Quaglia e al 43° con Gloria Rita Antonia Giudici.

L’altra medaglia arriva dal team Seniores grazie al 2° posto ottenuto con 24 penalità contro il minimo sindacale dell’Uganda che occupa l’intero podio individuale e ne totalizza 6, gli azzurri vedono il 7° posto di Francesco Puppi, l’8° di Martin Dematteis, il 9° di Bernard Dematteis e il 12° di nadir Cavagna.