“Non ne possiamo più”. Cambia Calolzio con i pendolari contro Trenord

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CALOLZIOCORTE – “Molti di noi, che per motivi di studio e lavoro sono costretti a fare i pendolari, sono parecchio incazzati per i continui disagi ferroviari sulle tratte Lecco/Milano e Lecco/Bergamo che non conoscono pause. Non basta certo l’iniquo bonus del 30% sugli abbonamenti concesso per lo stress e i disagi”.

Così il gruppo civico Cambia Calolzio ha dato vita ieri, mercoledì, a un volantinaggio di protesta  nella stazione cittadina

“Non potendo partecipare fisicamente alla manifestazione che i pendolari terranno  alla stazione di Porta Garibaldi – oggi, giovedì, alle ore 18 – in quanto non partiamo né arriviamo in tale stazione, abbiamo deciso di manifestare mercoledì 17 ottobre, con gli stessi obiettivi, dalle ore 6,30 alle ore 8 in stazione di Calolziocorte abbiamo distribuito ai pendolari un nostro volantino – hanno dichiarato i componenti del gruppo. – Già mesi fa con una nostra petizione sottoscritta da molti pendolari abbiamo bloccato l’ipotizzata chiusura della biglietteria, una buona cosa, ma per il resto la situazione è peggiorata.  Avevamo chiesto al Comune di tener strettamente sotto controllo il contratto di servizio con Trenord/Trenitalia, per intraprendere adeguate azioni di contestazione ogni qualvolta si verifichino violazioni del contratto di servizio, ma permane un silenzio assordante”.

“Trenord deve investire in manutenzione, organizzazione, aumento del personale e quant’altro per mettere fine alla soppressione dei treni, ai ritardi, all’inadeguato numero di carrozze, alla sporcizia ecc. – si legge nel volantino distribuito –  La Lega e il centro destra che governano la Lombardia, che possiede il 50% di Trenord, anziché buttare ingentissime risorse in opere infrastrutturali inutili e dannose, come la Pedemontana, investano nei trasporti pubblici. Così pure Trenitalia, che possiede l’altro 50% di Trenord, dove nel consiglio di Amministrazione siede il lecchese Flavio Nogara della Lega, faccia la sua parte a dovere e non sia più assente e silente come è stato fin ora”.