CALOLZIOCORTE – A distanza di poco meno di un anno torna attuale la questione circa la modalità di gestione associata dei servizi sociali per l’ambito di Lecco e la conseguente creazione, primo esempio in Italia, di un’impresa sociale, per il 51% privata.
Ferma la posizione del sindaco Marco Ghezzi “i dati sono secretati fino alla chiusura della gara, al buio non firmo niente, se a parità di qualità di servizi avremo un costo più basso allora ben venga, altrimenti faremo delle opportuna riflessioni”.
Per ricostruire la vicenda serve fare un salto indietro alla serata del 17 novembre 2017, sulla scia dei comuni del lecchese, in consiglio comunale si discuteva ed approvava, alla mancanza delle minoranze uscite dall’aula ed in contrapposizione al parere negativo di tutti i tecnici la creazione di un’impresa sociale. Un progetto ancora in via di definizione, riguardo al quale non erano stati presentati bilanci, budget e statuti. “Una cosa raffazzonata – l’ha definita il primo cittadino Marco Ghezzi, mantenendo a un anno di distanza il proprio parere non favorevole – a metà giugno ho ricevuto un documento dal comune di Lecco in cui si chiedeva di confermare l’approvazione, ho scritto una lettera con le mie considerazioni e le perplessità degli uffici”.
Il progetto dovrebbe comportare un risparmio di circa 900mila euro “nessuno però ci garantiva che l’iva fosse esentata, infatti nel corso di un incontro mi è stato confermato che dovremo pagarla, ho ereditato un bilancio con un disavanzo di 500mila euro che non so come ripianare” ha continuato il sindaco sottolineando l’importanza per il comune di procedere con oculatezza nelle spese.
In qualche settimana, dopo la manifestazione d’interesse da parte di una cooperativa, dovrebbe sciogliersi la secretazione dei dati, “in quel momento dovrebbero darci le risposte ad oggi non pervenute, non firmerò in bianco per poi trovarmi delle spese, se la cosa viene costruita bene e se il servizio ha la stessa qualità con un costo minore per me non ci sono problemi, ma non intendo spendere un euro di più a parità di servizi” ha concluso Ghezzi.