Scuola. A Natale meno compiti, ecco cosa ne pensano a Lecco

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LECCO – Durante le vacanze di Natale meno compiti e più riposo per gli studenti: la proposta del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, neanche a dirlo, ha già creato dibattito all’interno e all’esterno dell’ambiente scolastico.

E’ giusta l’idea di non caricare eccessivamente gli studenti durante il periodo di vacanze? Per il Ministro Bussetti, firmatario di una circolare che nei prossimi giorni raggiungerà tutti gli istituti scolastici del paese, sì: “Vorrei sensibilizzare il corpo docente e la scuola ad un momento di riposo per gli studenti e per le loro famiglie. I compiti durante le vacanze gravano non solo sui ragazzi ma anche sui familiari e i relativi impegni” ha detto, intervistato “durante le vacanze i giovani possono e devono stare con la famiglia e gli amici”.

Certo, l’idea di avere meno compiti da fare durante le feste piace soprattutto ai diretti interessati, gli studenti, e forse noi stessi, ai tempi della scuola avremmo voluto dimezzare lo studio durante le vacanze natalizie. Ma è davvero una buona idea?

Angelo Benigno De Battista

Lo abbiamo chiesto al Professor Angelo Benigno De Battista, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Lecco 1 e dell’Istituto di Istruzione Superiore A. Badoni. Interpellato, De Battista non ha nascosto perplessità: “Nelle scuole che conosco per il mio incarico non credo ci sia un’esagerazione di compiti a casa durante le vacanze natalizie. Certo, dipende da docente a docente – ha aggiunto – qualcuno carica più di altri, ma in linea di massima si cerca di affrontare il tema con collegialità, evitando di sovraccaricare gli alunni”.

De Battista ha sottolineato: “I compiti da sempre servono per non perdere il contatto con la didattica durante la sospensione della scuola per le vacanze, è importate per gli studenti, anche per un rientro più facilitato”. Ha quindi aggiunto: “La proposta del Ministro Bussetti in sé non contiene nessuna novità, la scuola da anni discute di questo problema e cioè di cos’è giusto fare per non fare impazzire ragazzi e famiglie. L’esagerazione, concordo, non fa bene, ma da qui a non dare compiti mi sembra altrettanto ‘estremo'”.

Per il dirigente scolastico il problema principale è la ‘collegialità’ tra i docenti che spesso, nelle scuole, viene meno: “Nelle elementari e nelle medie gli insegnanti lavorano ancora in maniera sinergica, durante i consigli di classe ci si coordina e ci si confronta sull’attività didattica, anche per evitare di dare troppi compiti. Nelle scuole superiori, invece, la collegialità è più debole, i docenti tendono a fare da soli per le materie di competenza e può capitare che in questo modo gli studenti vengano caricati maggiormente di compiti durante le vacanze. Nella scuola non deve venir meno il confronto tra i docenti, questo è il vero problema” ha concluso De Battista.

Clara Fusi
Clara Fusi

Abbiamo chiesto un parere anche all’Assessore all’Istruzione del Comune di Lecco Clara Fusi: “L’idea di commisurare i compiti a casa in base alla reale possibilità degli studenti di farli e delle famiglie di farglieli fare non è sbagliata e, in questo senso, sono d’accordo con la proposta del Ministro. Forse la circolare non è il modo migliore che avrei usato, ma sono speranzosa: questo potrebbe essere il primo passo verso la riforma della scuola e non solo l’ennesima propaganda”. Fusi ha ricordato l’incontro che si terrà domani sera, mercoledì, in Sala Ticozzi con il pedagogista Daniele Novara “Cambiare la scuola si può”: “Invito la cittadinanza a partecipare, anche a fronte di questa tematica l’incontro sarà utile per un approfondimento”.

Marinella Maldini, segretaria provinciale del Pd
Marinella Maldini

Marinella Maldini, consigliere provinciale delegato all’Istruzione, ha commentato: “Un po’ di compiti non hanno mai fatto male, ma questo è il mio parere da mamma e da nonna, più che da istituzione, perché questa non è una questione in cui l’istituzione rientra. Capisco che durante le vacanze di Natale in particolare ci siano tante incombenze e tanti impegni anche familiari e che quindi anche per le famiglie sia più difficile seguire gli studenti, soprattutto quelli più piccoli, ma avere da fare i compiti è sempre stato normale e non ha mai ‘ucciso’ nessuno. Se poi posso aggiungere – ha concluso – i problemi della scuola sono anche altri, penso all’edilizia, tanto per dirne uno”.