Facchini: “In Italia viene sovrastimata e malpercepita la presenza dei migranti”
Il sindaco Brivio: “A Osnago un residente su sei arriva da lontano, ma non abbiamo la percezione di essere invasi”
OSNAGO – “A Osnago un residente su sei è di origine straniera. Un dato che ci porta ben sopra la media provinciale e nazionale. Uno su sei di miei cittadini viene da lontano, ma non abbiamo la percezione di essere invasi. Perché accanto ai problemi che può portare, il fenomeno migratorio ci dona tantissime opportunità e un inconfutabile arricchimento culturale. Se dovessi escludere uno dei miei sei residenti, Osnago sarebbe un paese amputato”. E’ stata una testimonianza che è andata dritta al sodo del tema migranti e sicurezza tra percezione e realtà quella fornita ieri sera, martedì, dal sindaco Paolo Brivio.
La serata, la prima di due eventi promossi da Progetto Osnago, Arci La LoCo, Amnesty Internation e Il Pellicano Osnago, aveva come obiettivo quello di informare sulle reali dimensioni e dinamiche del fenomeno migratorio, nonché sulle conseguenze delle politiche e dei provvedimenti governativi in materia di sicurezza. “Quattro associazioni si sono trovate insieme per proporre una discussione sul tema della sicurezza che vada ben oltre il concetto dell’intrusione nella propria abitazione” ha ribadito Paolo Strina nell’introduzione all’incontro. “Troppo spesso ci si ferma in superficie. Anche gli slogan, usati nei dibattiti politici, sono distorti e fuorvianti. Crediamo che non esistano risposte semplici a problemi complessi”.
Facchini: “Distorsione tra percezione e realtà”
Lo sanno bene Pedro Di Iorio, responsabile Servizio Accoglienza Immigrati della Caritas Ambrosiana e l’avvocato Livio Neri, dell’associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, da anni impegnati su un fronte a dir poco caldo e spesso “ostaggio” della politica. Un argomento, quello della migrazione, su cui lo scostamento tra percezione e realtà è grandissimo.
Lo ha spiegato il giornalista di Altra Economia Duccio Facchini che, numeri e tabelle alla mano, ha smentito molti dei leit motiv propagandati ogni giorno. “Non è vero che l’Europa è stata lasciata da sola ad affrontare il problema migratorio come non è vero neppure che l’Italia ha dovuto gestire tutti gli sbarchi via mare. Ha fatto molto di più, da sola, la Grecia”. Altrettanto falsa la percezione che vorrebbe i paesi europei maggiori “ricettori” di migranti: “Solo la Germania ne accoglie un numero considerevole”. Da qui la conclusione: “Gli italiani sovrastimano e malpercepiscono la presenza dei migranti. Un fattore quest’ultimo politicamente trasversale. Sia elettori di destra che di sinistra infatti sovrastimano il dato relativo alla presenza di immigrati nel paese”.
L’excursus giuridico con l’avvocato Neri
Anche il mondo della politica ha avuto, nel corso degli anni, percezioni diverse del fenomeno migratorio. Lo ha spiegato l’avvocato Neri. “Negli ultimi 20 anni il testo unico di riferimento è stato quello firmato da Turco e Napolitano. E’ poi seguita la legge Bossi – Fini che etichettava il migrante come un portatore di lavoro. Il soggiorno in Italia era garantito solo in caso di lavoro. Nel 2009, invece, il migrante è diventato un criminale. Con il pacchetto sicurezza di Maroni sono stati introdotti i concetti di clandestinità e l’aggravante, poi revocata, di irregolabilità”.
E’ poi stata la volta del decreto Minniti – Orlando che prevedeva procedimenti di protezione internazionale e misure per il contrasto all’immigrazione illegale. “Un decreto legge coinciso con il momento storico di maggiori arrivi, andando a introdurre il sospetto che dietro i richiedenti asilo vi fosse qualcosa di falso, ovvero che molti fossero semplicemente dei migranti economici”. A ottobre 2018 arriva il famoso decreto 113 Salvini. “La figura del migrante viene precarizzata, non solo allungando i tempi per la richiesta di cittadinanza, ma anche introducendo la possibilità che quest’ultima venga revocata. Il che vuol dire che la mia cittadinanza di figlio di italiani è diversa da quella di chi ha giurato davanti alla nostra Costituzione”. Tra le novità del decreto Salvini anche l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari.
L’intervento di Di Iorio, da 17 anni “militante” sul fronte dell’accoglienza
Considerazioni giuridiche a cui sono seguite quelle sociali fornite da Pedro Di Iorio, da 17 anni militante, come si è definito lui, nel settore dell’accoglienza. 120 i paesi di provenienza, 130mila le persone accolte negli anni della sua “missione” dalla Caritas ambrosiana. “Non dobbiamo mai smettere di chiederci chi è il migrante. E badate bene, non sono un buonista. Ammetto che esiste un’immigrazione residuale, dedita al lucro, alla criminalità, allo sciacallaggio. E’ anche se minimale, è pur sempre significativa. Ma non dobbiamo mai smettere di chiederci chi è che si nasconde dietro il cappello da baseball proteso verso una nostra monetina. Altrimenti appiattiamo tutto sulla richiesta di bisogni e il migrante non può che apparirci come un disperato”.
Da qui la necessità di puntare a un sistema di accoglienza diffusa che preveda l’inserimento nella comunità e non solo il tamponamento di alcuni bisogni elementari. Di Iorio ha poi posto l’accento sull’abrogazione della protezione umanitaria prevista nel decreto Salvini: “La politica è entrata in modo fragoroso nel diritto d’asilo. Il rischio è che questo capitale umano diniegato finisca nel sottotraccia”. Perchè, ha aggiunto con realismo: “Le esplulsioni costano troppo e non verranno mai fatte”.
I diritti negati
Un tema, quello dei diritti negati, che verrà affrontato lunedì prossimo, 11 marzo, nel corso del secondo appuntamento promosso sempre in sala consiliare del centro civico Pertini. In particolar modo si parlerà dei nuovi centri di accoglienza, interrogandosi sul nesso tra diritti negati e sicurezza. Al tavolo dei relatori siederanno Rosy Battaglia, giornalista di Valori.it, autrice del dossier sui costi dell’accoglienza dei migranti, Paolo Pobbiati, ex presidente di Amnesty Internation Italia e Filippo Galbiati, sindaco di Casatenovo nonchè presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto Ats Brianza.