LECCO – 283 interventi del Soccorso alpino effettuati nel 2011 nelle provincie di Lecco, Como, Varese e Pavia. Questi i dati resi noti dalla XIX Delegazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Un numero che sembra confermare una stabilizzazione nella quantità di interventi, che dal 2005 ad oggi si aggirano intorno a una media di 270 all’anno.
“Quest’ultimo dato – afferma il responsabile della delegazione, Gian Attilio Beltrami – è di per sé un fatto positivo, che lascia intendere come l’opera di sensibilizzazione attuata dal Soccorso Alpino e dal CAI con varie iniziative abbia ottenuto buoni frutti, anche se l’auspicio è che nei prossimi anni si possa riscontrare una netta riduzione di interventi.
Il numero complessivo annuale di incidenti – illustra – è la conseguenza non solo della preparazione degli alpinisti ed escursionisti, ma dipende in buona parte anche dalle condizioni delle montagne, soprattutto nel periodo invernale. La “macchina” dei soccorsi è, per quanto attiene agli interventi in montagna, ormai ben collaudata: coordinati dal “118”, Soccorso Alpino, Elisoccorso, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, con il supporto quando necessario delle Prefetture, operano sul territorio con la massima efficacia. Unica nota “stonata” – aggiunge – è il protocollo che le Prefetture hanno stilato per la ricerca delle persone scomparse: se, infatti, la Prefettura di Lecco ha attribuito al Soccorso Alpino la gestione delle operazioni, la prefettura di Como ha assegnato il coordinamento delle ricerche in montagna ai Carabinieri, ente ovviamente importante nel contesto delle operazioni ma privo dell’esperienza e delle risorse necessarie per condurre il coordinamento delle operazioni. Nel settore “ricerche dispersi” – prosegue Beltrami – il Soccorso Alpino ha, poi, investito molte risorse, dotandosi a livello nazionale di unità cinofile atte alla ricerca molecolare”. A ciò si aggiunge l’impegno del Soccorso Alpino Lariano nel servizio di “soccorso piste ai Piani di Bobbio Valtorta e ai Piani delle Betulle, dove nel 2011 sono stati effettuati rispettivamente 540 e 40 interventi.
Infine – conclude – anche nel 2011 i volontari della Delegazione sono stati impegnati in una serie di corsi di aggiornamento finalizzati al mantenimento delle capacità tecniche, indispensabili per poter operare in montagna, ambiente mai da sottovalutare e nel quale si è spesso costretti a operare in condizioni impegnative e talvolta pericolose”.