La partenza lunedì da Loreto, una quaranta parrocchiani hanno portato la fiaccola verso Lecco
Don Ottavio: “La fiaccola, una luce di verità e di amore”
LECCO – Ha percorso ben cinquecento chilometri, risalendo quasi mezza Italia, giungendo sabato pomeriggio a Maggianico accolta dai tanti fedeli: è la fiaccolata che la comunità pastorale ha promosso anche quest’anno in occasione della festa rionale.
Se lo scorso anno il lungo cammino dei parrocchiani era iniziato da Nizza, quest’anno è stata scelta Loreto come partenza della fiaccolata. Non una scelta casuale: la cittadina delle Marche, a marzo, aveva ricevuto la visita di Papa Francesco nel giorno dell’Annunciazione. Bergoglio, al termine della messa celebrata nella Santa Casa, aveva firmato la Lettera post-sinodale ai giovani “Christus vivit”.
“Penso a Loreto come a un luogo privilegiato dove i giovani possono venire alla ricerca della propria vocazione, alla scuola di Maria” aveva sottolineato Papa Francesco.
Da lì, il 2 settembre scorso, ha preso avvio la fiaccolata di Maggianico, accesa dall’arcivescovo di Loreto, Fabio Dal Cin, e portata nelle mani di quaranta parrocchiani, tra giovani e accompagnatori, che si sono alternati nel condurre la torcia verso la sua destinazione.
Dopo aver raggiunto in serata Porto Recanati, nei giorni successivi hanno cominciato a risalire la penisola, facendo tappa ad Urbino, Ravenna, Modena e Cremona, con una media di cento chilometri ogni giorno.
Infine, sabato, l’ultima tappa da Cremona a Lecco, in tempo per la santa messa delle 18. I ragazzi sono stati accolti sul sagrato della chiesa parrocchiale da Don Ottavio che li ha seguiti in questa significativa impresa.
La fiaccola come “una luce profonda, quella di Gesù che illumina il nostro cammino – è intervenuto il sacerdote aprendo la santa messa – Gesù che è il cammino della verità del nostro essere. Una fiamma d’amore e di verità”.