Presentato ieri sera il sontuoso progetto per rimettere a nuovo l’ex cinema della parrocchia di Lecco
C’è già un finanziamento di 200 mila euro. In tanti alla presentazione
LECCO – Una nuova vita per il cinema Aquilone, storica sala per le proiezioni dell’Oratorio San Luigi. Grazie al progetto di Mons. Davide Milani, prevosto di Lecco, il teatrino verrà ristrutturato e riaperto al pubblico come sala cinematografica legata alle ‘prime visioni’.
La serata con Pupi Avati
Il primo passo di questo bel percorso è stato compiuto simbolicamente lunedì sera con un ospite d’eccezione, il regista Pupi Avati, accolto nella sala dell’oratorio da tanti cittadini.
“Generazioni di lecchesi sono cresciuti in questo luogo – ha detto Mons. Milani – come comunità pastorale non potevamo che pensare ad un progetto che restituisse questo bene alla città. La cultura è il nostro modo di essere al mondo, è importante per ognuno di noi e servono luoghi dove trasmetterla”.
130 posti, si attendono i finanziamenti
All’incontro erano presenti anche i progettisti che hanno esposto le tavole del progetto, del valore complessivo di 880 mila euro. La sala verrà ristrutturata mantenendo l’originaria configurazione, hanno assicurato, con tre ingressi, di cui uno per i diversamente abili, un bar e la biglietteria. 130 i posti totali previsti. Da definire i tempi dei lavori: “Dobbiamo aspettare i vari permessi e il via libera della Curia” ha spiegato il prevosto “speriamo di iniziare al più presto”.
“Un primo finanziamento di 200 mila euro – ha detto Mons. Milani – è arrivato da un bando di Regione Lombardia, siamo in attesa di conoscere l’esito di altri bandi tra cui uno di Fondazione Cariplo e uno del Ministero dei Beni Culturali. L’appello che faccio alla città è quella di contribuire alla realizzazione di questo sogno”.
Il sindaco Brivio: “Valore per tutta la comunità”
Presente anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio: “Arriviamo all’inizio di questo percorso dopo un anno di confronto intenso su un tema delicato quale è la riqualifica dell’Area Faini – ha detto – poi il progetto di sistemare il cinema è ben presto passato in testa alle priorità, per volontà di Mons. Milani. Certamente abbiamo bisogno di luoghi del genere, il mio augurio è che questo abbia valore, come storicamente ne ha avuto per Lecco, per tutta la comunità”.
I complimenti di Avati
Il regista Pupi Avati ha accolto con entusiasmo il progetto: “Sono davvero emozionato, questa è un’iniziativa in controtendenza e serve come non mai, dal momento che oggi siamo tutti tristemente omologati. Anche nella mia città, Bologna, una sala teatrale sta per essere riaperta dopo 30 anni di chiusura. Questi sono i luoghi cuore delle nostre comunità, essere qui mi ricorda tantissimi bei momenti di infanzia e giovinezza, un tempo i teatri erano tutti così, io stesso sono arrivato al cinema passando da luoghi come questi”.
Il regista si è poi soffermato sul valore del cinema: “Sono anni difficili per il cinema d’autore, c’è da chiedersi se la responsabilità sia nostra come registi di non essere in grado di proporre prodotti accattivanti o se la responsabilità riguardi la catena di distribuzione. I multisala di certo non ci aiutano”.
“Oggi è la violenza a fare successo e incassi – ha continuato Avati – lo trovo sbagliato e pericoloso perché come sappiamo la tendenza è quella di emulare. In 51 anni di cinema ho cercato di raccontare le difficoltà della vita umana, non sempre sono stato capito o apprezzato ma è quello che ho voluto trasmettere: la difficoltà. Mi congratulo davvero per questa iniziativa, sono emozionato per voi”.
La serata è proseguita con un rinfresco, sempre in oratorio, quindi alle 21 il trasferimento al Cenacolo Francescano dov’è stato proiettato l’ultimo film di Avati “Il signor diavolo”.
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