Meno assunzioni nell’ultimo trimestre dell’anno rispetto al precedente
Crescono i contratti stabili. Ecco le figure maggiormente richieste
LECCO – Nel 4° trimestre 2019 le imprese delle province di Como e Lecco prevedono di effettuare complessivamente 14.220 nuovi ingressi, di cui 4690 nel lecchese e 9530 nel comasco.
Rispetto al 3° trimestre si evidenzia un calo di 1.410 unità (-9%); in particolare, a Como -600 persone (-5,9%) e a Lecco -810 (-14,7%). A cercare nuovo personale sarà il 15,2% delle aziende comasche con almeno un dipendente e il 14,3% di quelle lecchesi (contro il 20,6% e il 20,5% del 3° trimestre).
In Lombardia i nuovi posti di lavoro saranno oltre 228.000 (-1,2% rispetto al periodo luglio-settembre), e a livello nazionale sfioreranno quota 1.100.000 (-5,1%).
Questi dati emergono dall’indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione, svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 40 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le previsioni
Nel 4° trimestre 2019, il 35,9% delle entrate si concentrerà nel comparto industriale: si tratta di 5.110 nuovi contratti (-9,6% rispetto al periodo luglio-settembre), di cui 810 riguarderanno il settore delle costruzioni (-9%). Rispetto al 3° trimestre cresce la quota di nuovi ingressi nel terziario (dal 63,9% al 64,1%). In particolare, le nuove assunzioni previste saranno 2.190 nel commercio (con una crescita del 28,1% rispetto al periodo luglio-settembre), 1.850 nel turismo (-21,9%) e 5.070 negli altri servizi (-14,1%) .
Più contratti stabili ad ottobre
Nel mese di ottobre 2019, sulle 5.730 assunzioni programmate dalle imprese lariane, la quota con contratto a tempo indeterminato sale al 28,8% (a luglio era del 28,1%). Lecco, con il 34%, (valore analogo a quello di luglio) mantiene il 2° posto di luglio tra i territori lombardi (a pari merito con Lodi, dietro a Brescia e Milano che occupano la prima piazza entrambe con il 35%). Como, con il 26% (contro il 25% di luglio), rimane al 10° posto, precedendo solo Varese e Sondrio.
La quota delle nuove assunzioni a tempo indeterminato previste a ottobre dalle imprese lariane è inferiore sia alla media lombarda (che sale dal 30% di luglio al 30% di ottobre), sia a quella nazionale (che aumenta dal 22,3% al 31,8%). Rispetto a luglio, cresce di oltre due punti percentuali la quota dei contratti di apprendistato (dall’8,5% al 10,6%), facendo comunque registrare un valore inferiore alla media lombarda e italiana (13% per entrambe). Calano i contratti a tempo determinato (dal 57,6% di tre mesi fa al 56,2%, dato che rimane comunque superiore sia alla media regionale, 52%, che a quella nazionale, 51,6%). La quota di assunzioni con altre forme contrattuali, nonostante il calo dal 5,6% di luglio al 4,7% di ottobre, rimane superiore a quella lombarda (ma torna in linea con quella italiana).
Più assunzioni di figure dirigenziali e laureati
Raffrontando i dati con quelli di luglio, in ottobre cresce la quota di ingressi riservati a figure “high skill” (dirigenti, specialisti e tecnici: dal 17,3% al 23,2%); il valore resta inferiore alla media regionale (25,8%) e, ma torna superiore a quella nazionale (21,8%). In particolare, Como scende dalla 5a alla 6 a posizione nella graduatoria regionale, preceduta ora da Milano, Varese, Lecco, Monza Brianza e Pavia; Lecco recupera un posto, passando dalla 4 a piazza alla 3a).
Rispetto al mese di luglio, a ottobre continua a salire la quota di entrate destinate a personale laureato (dall’11,4%, al 16,2%); ciononostante la percentuale del territorio lariano continua ad essere inferiore alla media regionale (18,5%), pur ampliando il divario con quella nazionale (15%). Como – la cui quota sale dall’11,3% al 14,8% – mantiene il 6° posto occupato già a luglio nella graduatoria lombarda, dopo Milano, Lecco (che, con il 18,9% recupera tre posizioni, piazzandosi 2a) Varese, Monza Brianza e Pavia. Viceversa, cala la quota degli ingressi di diplomati (dal 61,7% di luglio al 63%, di cui il 34,6% con diploma di scuola media superiore e il 28,4% di Istituto professionale), mentre scende quella di risorse umane che hanno semplicemente assolto all’obbligo scolastico (dal 26,8% al 20,8%). Per queste ultime, Como (con il 22,7%) passa dal 10° al 9° posto tra le province lombarde. Lecco (16,9%) evidenzia il valore più basso in Lombardia (era 3a a luglio).
Le figure professionali più ricercate
Tra i profili maggiormente richiesti sia dalle imprese comasche che da quelle lecchesi spiccano soprattutto figure a media e bassa specializzazione:
- per Como, “cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (480 persone); “commessi e altro personale qualificato” (210 nuovi ingressi); “personale non qualificato nei servizi di pulizia e altri servizi alle persone” (210 assunzioni previste);
- per Lecco, “operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche” (290 persone); “cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (210 nuove assunzioni ciascuno) e “tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale”, “personale di amministrazione, di segreteria e dei servizi generali” e “commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso” (110 nuovi ingressi ciascuno).
I giovani
Diminuisce la quota di ingressi riservati a giovani con meno di 29 anni (dal 35,5% di luglio al 33% di ottobre); ciononostante, il valore lariano rimane superiore alla media italiana e in linea con quella regionale (rispettivamente 30,3% e 33,5%). A livello lombardo, Como (33,5%) e Lecco (31,8%) si posizionano rispettivamente al 6° e al 10° posto (erano 2a e 3a a luglio); guida la classifica Sondrio (43,1%), seguita da Bergamo e Varese (rispettivamente 37,4% e 35,7%). A Como la quota di “under 29” per alcune famiglie professionali è particolarmente consistente: “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (33%, pari a 570 figure), “aree commerciali e della vendita” (49,7%, pari a 380 unità) e “aree tecniche e della progettazione” (30,2%, pari a 130 persone).
Anche a Lecco le aree che riservano le maggiori opportunità ai giovani sono analoghe: “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (33,6%, pari a 340 figure), “aree commerciali e della vendita” (36,2%, pari a 130 unità) e “aree tecniche e della progettazione” (22%, pari a 50 persone).
Ancora difficoltà di reperimento
Altro focus dell’analisi concerne le figure professionali di difficile reperimento. La loro quota resta consistente ed è pure in crescita (dal 33,3% al 36,8% di ottobre); il dato è superiore sia alla media regionale (32,3%) che a quella nazionale (31,4%). Da sottolineare come le imprese lecchesi continuino ad evidenziare maggiori difficoltà rispetto a quelle comasche a trovare il personale di cui necessitano (39,4% contro 35,5%). A Como questo fenomeno è particolarmente sentito per le seguenti famiglie professionali: “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (37,7%, pari a 690 figure), “aree commerciali e della vendita” (31%, pari a 240 unità) e “aree tecniche e della progettazione” (44,4%, pari a 200 figure). Anche Lecco evidenzia le stesse criticità: “aree produzione di beni ed erogazione del servizio” (41,3%, pari a 420 figure), “aree tecniche e della progettazione” (53,4%, pari a 130 figure); “aree commerciali e della vendita” (36,4%, pari a 130 unità).