Konrad il Brianzolo ha portato alla ribalta l’intervento tenuto questa mattina in Parlamento dall’onorevole Lupi
Il parlamentare, eletto nel collegio uninominale di Merate, ha portato in aula l’esempio del patron di Brianzatende
LECCO – “Maurizio, vai a prendere l’avucat Conte e portalo qui in Brianza. E porta giù in Parlamento questo adesivo con scritto fanàiman”. Sta diventando virale il video girato da Konrad il Briazolo, il conosciuto e stimato videomaker erbese, relativo all’accorato intervento tenuto oggi, giovedì, dell’onorevole Maurizio Lupi, in Parlamento al termine dell’informativa del premier Giuseppe Conte.
Eletto nel collegio uninominale di Merate nelle file del centro destra con Noi con l’Italia, Lupi ha voluto parlare in aula a Montecitorio dell’operosità di tanti imprenditori che si sono trovati costretti, a causa dell’emergenza covid 19, a chiedere la cassaintegrazione.
“Il presidente dell’Inps ha detto che il 50% delle imprese italiane sono pigre perché scelgono la cassaintegrazione e di affidarsi allo Stato – ha puntualizzato Lupi in un crescendo di toni- . Andiamo io e lei e portiamo il presidente dell’Inps in Brianza e gli facciamo incontrare Redaelli, un imprenditore che da anni ha una fabbrica di tende”.
Tre mesi fa, anche Aristide Redaelli, patron dell’azienda nata a Lesmo e con sedi diffuse nel territorio, tra cui anche a Garlate, ha dovuto far ricorso alla cassaintegrazione. “Ma con le lacrime agli occhi perché non l’aveva mai fatto in 52 anni di attività. Da tre mesi questi lavoratori aspettano la cassintegrazione e sa chi gliel’ha data? L’ha anticipata loro il signor Redaelli perché questo è l’imprenditore italiano, questa è la nostra forza”.
Un affondo a cui si è subito collegato Konrad, riconoscendo nel ritratto fornito da Lupi i tratti tipici dell’imprenditore brianzolo. “Maurizio, aldilà che uno possa apprezzarti o meno, ci vogliono i politici che vanno giù a ricordare cos’è la Brianza. Il Brianzolo ha tanti difetti, documentati anche dai miei video, ma ha almeno due pregi. Il primo che l’ultima cosa a cui pensa è essere aiutato dallo Stato. Il secondo è che non va il primo maggio in piazza con le bandiere, ma tratta i dipendenti come una famiglia e piange e non dorme se deve mettere qualcuno in cassa”.