Le sigle lecchesi di Fiom, Film e Uilm plaudono all’ipotesi di accordo sul nuovo CCNL dei metalmeccanici
Ora il voto degli iscritti. L’invito alle aziende: “Consentano le assemblee in presenza, compatibilmente con la situazione sanitaria”
LECCO – A poco meno di un mese dall’ipotesi di accordo raggiunto con Federmeccanica, si sta per aprire anche nel lecchese il referendum dei lavoratori sul nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici: la prima assemblea è fissata il 9 marzo alla Fiocchi Munizioni, una delle più grandi aziende del territorio.
I lavoratori dovranno esprimersi sull’intesa raggiunta tra sindacati e associazione datoriale sul rinnovo del contratto collettivo che introduce molti elementi importanti, in primis gli aumenti salariali (a partire dai 100 euro per il terzo livello a salire ai 112 euro per il quinto livello), una riforma storica degli inquadramenti professionali che restavano immutati dal 1973, oltre che l’eliminazione della prima categoria con il passaggio dei lavoratori direttamente in seconda categoria.
“Gli aumenti salariali non si limitano alla paga base ma hanno un effetto esponenziale su tredicesima, maggiorazioni per il turno, quindi sulla qualità complessiva del salario – ha sottolineato Maurizio Oreggia, segretario provinciale della Fiom Cgil – Un risultato importante, ottenuto partendo da una piattaforma sindacale unitaria e questo è un aspetto da preservare. Un accordo che unisce i lavoratori e non li divide”.
Il contratto incentiva inoltre la formazione continua, introduce una clausola sociale per gli appalti, mette mano alla retribuzione degli apprendisti e pone la basi per definire meglio il quadro normativo dello smart working. Novità anche per il Fondo Cometa, per il quale è stata prevista una maggiore contribuzione a carico del datore di lavoro per gli under 35 che si iscriveranno e l’estensione di MetaSalute ai pensionati.
“C’è quindi un attenzione particolare ai giovani ma anche ai pensionati – ha sottolineato Enrico Azzaro segretario della Uilm del Lario – un accordo importante che è stato raggiunto in un momento difficile e questo premia ulteriormente gli sforzi dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali”.
“E un accordo che non comporta scambi – ha aggiunto Enrico Vacca, segretario della Fim Cisl Monza Lecco – i risultati economici e normativi sono stati ottenuti senza alcun peggioramento di altra forma e questo non era scontato”.
Al via le assemblee nei luoghi di lavoro
Ora spetterà ai lavoratori del settore confermare l’accordo. “Nel possibile, in base all’andamento della pandemia, chiederemo che le assemblee possano svolgersi in presenza – ha spiegato Vacca – anche per questo è stato dato tempo fino al 15 aprile per concludere il referendum, una durata più lunga rispetto al consueto per consentire ai lavoratori di potersi esprimere”.
Per i sindacati è importante che le imprese mettano in condizione i lavoratori e i referenti sindacali di poter svolgere i momenti assembleari: “Ci sono aziende, anche importanti del territorio, nelle quali da ormai un anno non è stato possibile tenere degli incontri sindacali, nonostante siano state predisposte delle misure di sicurezza che l’avrebbero consentito – denuncia Azzaro della Uilm- In questi mesi, i lavoratori hanno ascoltato quindi una sola voce, quella dell’impresa. E’ importante che il sindacato possa tornare a dialogare in presenza con i lavoratori, per favorire lo scambio di opinioni, e far conoscere al meglio l’accordo sul quale dovranno esprimersi”.
“I luoghi di lavoro sono sicuri – sottolinea Oreggia della Fiom – e le assemblee sono un diritto dei lavoratori. Non escludiamo interventi a tutela di questo diritto nelle sedi opportune, se sarà necessario”.