Accordo tra Regione Lombardia, Confindustria, Confapi e medici del lavoro
Quando si aprirà la Fase 2, le aziende potranno vaccinare i propri dipendenti. Un canale alternativo ai centri vaccinali che sgrava il lavoro del sistema sanitario
MILANO / LECCO – Approvata dalla Regione Lombardia una delibera che apre alla partecipazione delle aziende lombarde alla campagna vaccinale contro il Covid: quando si partirà con la “fase 2”, ovvero con le vaccinazioni massive alla popolazione, le imprese che aderiranno al protocollo potranno vaccinare i propri dipendenti.
“Siamo i primi in Italia a siglare un accordo di questo tipo” ha sottolineato Attilio Fontana, intervenendo alla conferenza stampa convocata mercoledì. L’intesa vede partecipare Confapi e Confindustria Lombardia, insieme all’associazione Medici del Lavoro.
“E’ un elemento ulteriore, accanto ai nostri centri vaccinali, con altri medici a disposizione dei cittadini e altri addetti che potranno migliorare l’offerta vaccinale” ha aggiunto Fontana, ribadendo che le vaccinazioni nelle aziende inizieranno con la fase massiva della campagna, nel rispetto delle categorie prioritarie previste dal piano di vaccinazione nazionale.
Ad aprile più dosi di vaccino
Un’opportunità che nasce dalla previsione di avere un maggior dosi di vaccino a partire da aprile, anche grazie all’apertura, ha ricordato il vicepresidente Letizia Moratti, del Ministero alle vaccinazioni con Astrazeneca anche per i soggetti oltre i 65 anni, esclusi quelli con gravi fragilità.
“Ad aprile avremo anche Johnson & Johnson quindi la nostra capacità vaccinale si allargherà, è importante quindi che ci attrezziamo per dare risposte rapide in funzione di questa maggiore disponibilità di vaccini – ha sottolineato Moratti – il virus corre veloce, noi dobbiamo correre più veloci del virus”.
Coinvolgere le aziende significa avere “un canale parallelo a quello dei centri vaccinali” e soprattutto “avere meno tensione sugli ospedali – ha spiegato Moratti – le imprese opereranno con personale proprio e quindi non gravando sugli operatori sanitari delle strutture pubbliche e private” grazie ai medici del lavoro.
Fino a 400 mila lavoratori nel breve periodo
“Vogliamo vaccinare il maggior numero di persone nel minor numero possibile – è intervenuto il presidente lombardo di Confindustria, Marco Bonometti – abbiamo già sperimentato i tamponi in azienda e abbiamo che il sistema funzione e in poco tempo raggiungiamo migliaia di persone. Crediamo sia una procedura realizzabile. Nel breve tempo potremo vaccinare dai 300 ai 400 mila lavoratori, se potremo poi ampliare ai familiari dei lavoratori potremo arrivare a cifre decisamente importanti”.
Per Maurizio Casasco, presidente nazionale di Confapi, “oggi la Lombardia dà un esempio all’Italia per programmare i prossimi mesi e il futuro. Coniugare la salute e le attività produttive è fondamentale, da gennaio continuiamo a dirlo e non è stato fatto. Le varianti ci spaventano, è una corsa contro il tempo e dobbiamo essere veloci. Significa garantire la salute a chi lavora, mantenere i posti di lavoro e garantire l’attività produttiva che sostiene il nostro Paese”.