Quest’anno tre capolavori di Previtali, Bassano e Moroni per la grande mostra di Natale
A Palazzo delle Paure dal 5 dicembre al 5 marzo tre “storie salvate” e portate al pubblico
LECCO – Terza edizione e tre opere in mostra: anche questo Natale non mancherà “Capolavoro per Lecco” che, dopo l’esordio con l’annunciazione del Tintoretto e una mostra dedicata Lotto, torna con un percorso in arte dedicato alla Natività.
Dal 5 dicembre al 5 marzo saranno esposte a Palazzo delle Paure tre opere meno note al grande pubblico ma di grande valore, due appartenenti a collezioni private, tutte risalenti al Cinquecento e raffiguranti la sacra famiglia.
Si tratta della ‘Natività’ di Andrea Previtali (1520) che si trova oggi custodita al Santuario Maria Nascente di Arconate, “L’adorazione dei pastori” attribuita ad un pittore della corrente veneta con tutta probabilità a Jacopo Bassano (1530-35) e ancora “L’adorazione dei pastori” di Giovanni Battista Moroni (1550-55).
La mostra, promossa dalla Comunità Pastorale e associazione Madonna del Rosario insieme a numerosi partner istituzionali e sponsor del mondo economico lecchese, è stata presentata lunedì mattina nella sede museale del centro città.
“Il primo ringraziamento va a quanti negli ultimi mesi si sono messi al lavoro per questa nuova edizione – ha sottolineato il prevosto Mons Davide Milani – Nonostante la situazione legata alla pandemia oggi consenta condizioni migliori, è comunque un tempo straordinario e non è stato facile organizzare in pochi mesi. La nostra finalità non è quella di fare eventi culturali, ma di testimoniare fuori dalla Basilica il nostro modo, da cristiani, di vedere il Natale ed è la prima volta, in questa terza edizione, che viene messa in mostra la ‘Natività’, il mistero dell’incarnazione”.
Mons. Davide Milani ha ringraziato il Comune per aver inserito “Capolavoro per Lecco” nel calendario delle “grandi mostre” cittadine.
“E’ una terza edizione non scontata e realizzata in sinergia con i nostri uffici -ha rimarcato l’assessore alla Cultura e vicesindaco Simona Piazza – la volontà dell’amministrazione comunale è quella di lavorare su filoni artistici, costruire dei percorsi di crescita culturale e formativa per i nostri cittadini”.
Tre “Storie Salvate”
Il titolo dell’esposizione è “Storie Salvate” perché, come anticipato, si tratta di tre opere non così conosciute ai più e “salvarle significa permettere che tutti possano godere della loro bellezza” ha sottolineato il sacerdote.
“L’opera di Previtali giaceva anonima al santuario di Arconate dove non si erano resi conto di avere in casa questo tesoro” ha spiegato Antonio Mazzotta, curatore della mostra insieme a Giovanni Valagussa, già curatore delle precedenti esposizioni.
Riguardo all’opera di cui si presume la paternità di Jacopo Bassano, proveniente da una collezione privata, “vi era stata posta una firma apocrifa del Previtali, in realtà l’autore è di corrente veneta, e con tutta probabilità è un’opera del periodo giovanile del Bassano che è stato protagonista del Cinquecento veneto”.
Infine l’Adorazione dei Pastori del Moroni, anch’essa appartenente ad un privato, “è stata vista molto raramente dal pubblico, in una mostra ne 1968 e recuperata per una breve iniziativa a Bergamo – spiga Valagussa – il nostro compito, come curatori, è anche quello di trovare e portare al pubblico opere che meritino di essere scoperte”.
Allestimento e percorso espositivo
L’esposizione si terrà al primo piano di Palazzo delle Paure e l’allestimento, come nelle precedenti edizioni, è stato studiato e curato da Giorgio Melesi (Studio Melesi – ODA).
Attraverso il percorso espositivo e l’allestimento, hanno spiegato Melesi e la docente Laura Polo, si vuole creare “un intreccio di relazioni capace di stimolare attivamente l’interesse e la riflessione del visitatore, al fine di conferire ai quadri una nuova esistenza vitale intesa anche quale valorizzazione e studio critico, potenziare il contatto con i dettagli perché conversino con lo spettatore ed entrino in scena animandosi ed accrescere la dinamica relazionale opera/spettatore non utilizzando solo la sfera razionale e logico-cognitiva, ma anche empatica e visivo-emozionale”.
Al contempo si intende creare “un’esperienza di visita aperta, in cui ciascuno riconosca nelle opere il proprio riflesso e la propria umanità. Senza timore che gli artisti in dialogo, una volta esposti, assumano significati per ciascuno nuovi e diversi. Proprio per questo il percorso di visita sarà curato in modo da creare una rete di connessioni: parola; opere; esperienza in mostra; approfondimenti affinché ciascun visitatore o gruppo di visitatori possa proseguire nella fruizione dell’opera ben oltre il momento guidato della visita”.
I giovani protagonisti
La divulgazione dei contenuti dell’opera, valicando la semplice proposta di “offerta didattica”, è affidata esclusivamente alla visita guidata a cura degli studenti delle scuole superiori del territorio, preparati attraverso un apposito percorso di formazione.
“Quest’anno saranno oltre 180 gli studenti provenienti da 9 scuole di Lecco e provincia – ha sottolineato Susanna De Maron – a loro si aggiungono altri quaranta ragazzi che saranno protagonisti dei momenti musicali proposti il sabato pomeriggio”.
Le scuole coinvolte sono il Liceo Manzoni e Liceo Grassi, il Liceo artistico Medardo Rosso, L’istituto Parini, il Liceo Leopardi, il Collegio Volta, l’istituto Maria Ausiliatrice, l’istituto Bachelet e l’istituto Rota e per la parte musicale oltre al Liceo Grassi anche la scuola Zelioli.
Le novità dell’edizione di quest’anno.
L’edizione 2021 di “Capolavoro per Lecco” propone alcune interessanti novità. In primo luogo una nuova modalità di visita che permetterà di intensificare il dialogo tra l’opera e lo spettatore, trasformando l’esperienza in un momento intenso e suggestivo di contatto con la raffinata eleganza delle tre tele. Per aiutare la concentrazione e stimolare la dimensione sensoriale, durante tutto il percorso si verrà sollecitati dall’ascolto di brani musicali del Cinquecento e dalla lettura di frammenti di sacre rappresentazioni così da dare voce alla dimensione più colloquiale e popolare dell’incontro con la Natività.
Ogni sabato pomeriggio sarà invece proposta un’esperienza musicale dal vivo: per mezz’ora il visitatore verrà invitato a sostare davanti a una delle tre opere esposte e a lasciarsi coinvolgere in una “immersione sinestetica” nello spazio riempito dal dialogo continuo tra immagine e suoni prodotti da voci e strumenti.
Gli esecutori dei brani dal vivo saranno professionisti e giovani musicisti del Civico Istituto Musicale “G.Zelioli” di Lecco o del Liceo Musicale del Liceo Scientifico e Musicale “G.B. Grassi” di Lecco o del gruppo Corale polifonico “Ad Libitum” di Lecco.
Per i più piccoli sarà allestito un laboratorio per la realizzazione di una statuina del presepe prendendo a modello i personaggi delle Natività esposte. Il lavoro che ciascun bambino della scuola materna ed elementare completerà durante il laboratorio rimarrà “esposto” in una apposita sala così da costruire un presepe tridimensionale in continua evoluzione. Ciascun piccolo autore tornerà, al momento del disallestimento della mostra, a prendere la sua opera come ricordo.