VALSASSINA – Un festival che parte dal basso, dalla cultura detta popolare, dalle tradizioni orali e dal sapere tramandato di padre in figlio. Questa la natura di “Voces – Dare voce al pubblico“, un progetto nato per iniziativa di Res Musica (Centro ricerca e promozione musicale di Lecco) e dell’associazione Sviluppo No Profit e che nei prossimi mesi porterà nel lecchese, soprattutto nei territori compresi nella Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, una serie di iniziative volte a dare voce proprio a quelle persone che sono testimoni delle tradizioni popolari.
Concerti, workshop, celebrazioni, incontri, visite guidate a luoghi poco conosciuti o prima d’ora mai aperti si susseguiranno, quindi, per tutti i mesi estivi e “faranno parte – spiega l’assessore provinciale alla Cultura, Marco Benedetti – dell’ampio e ambizioso progetto biennale chiamato, appunto, Voces, che può godere del sostegno della Provincia e dalla Fondazione Cariplo”.
Ma com’è nata l’idea di promuovere un festival dedicato al canto della tradizione? A illustrare nel dettaglio il progetto è il direttore artistico Angelo Rusconi. “Sul finire del 2010 – spiega – abbiamo dato il via a una ricerca sistematica sul canto liturgico di tradizione orale promossa da Regione Lombardia e finalizzata alla realizzazione di un Registro delle eredità immateriali della Lombardia. Durante questo periodo di studio, abbiamo avuto modo di conoscere molte persone depositarie di un patrimonio notevole, abbiamo parlato con loro e abbiamo documentato il loro sapere che, purtroppo, rischia un’imminente scomparsa. Per questo motivo abbiamo pensato di dare seguito a quel progetto di ricerca promuovendo il festival, ossia un’occasione per far rivivere e far conoscere quel prezioso patrimonio”.
Una kermesse che, come detto, si propone proprio di partire “dal basso – prosegue Rusconi – dalla musica, dai luoghi, dalle persone del territorio. Per ogni evento in programma abbiamo, infatti, dedicato grande attenzione alla scelta del luogo e del tipo di concerto da organizzarvi. Ad esempio il castello di Introbio ben si presta a canti medievali: importante punto di passaggio per le genti provenienti dal Nord, questo luogo accoglierà, quindi, un concerto fatto di canti dei pellegrini, eseguiti dall’ensemble di professionisti Micrologus di Assisi”.
Tre i filoni in cui si articola il progetto. A partire da “Impara l’arte”, ossia una serie di laboratori di cultura tradizionale e momenti di sperimentazione che coinvolgeranno il pubblico. Spazio, poi, a “Guarda…e impara”, filone che includerà visite guidate a chiese, torri, castelli con la presenza di informatori locali che racconteranno episodi e storie legate ai luoghi. E, infine, “Vestiti di luce”, ossia l’apertura straordinaria di monumenti poco conosciuti e normalmente non accessibili, valorizzati per l’occasione da un’illuminazione studiata ad hoc.
“Devo dire – riprende il direttore artistico – che Voces rappresenta un progetto molto ambizioso: unico nel suo genere in tutta Lombardia, in futuro ci piacerebbe poterlo ampliare a nuovi territori e farlo diventare – conclude – un evento davvero straordinario”.
Il primo appuntamento in programma per i prossimi giorni è quello che si terrà sabato 30 giugno a Introbio e che avrà inizio alle 18 a Palazzo Arrigoni con un workshop dal titolo “Il folletto della Torre: storie e leggende di Introbio”. Alle 21 seguirà il concerto dell’ensemble Micrologus “Voi ch’amate do vero amore: canti di crociata e di pellegrinaggio nell’Europa medievale.