Oggi, 2 maggio, ricorre l’anniversario della morte di Leonardo da Vinci
Il tributo di Fiorenzo Mandelli, custode della chiesetta di Santa Maria Addolorata
PADERNO – Nella valle dell’Adda, tra Porto D’Adda e Paderno, transitano molte persone, uomini e donne, pellegrini e turisti, ciclisti e camminatori, runner e pescatori, studenti e comitive di pensionati. Ci sono poi i custodi della valle nel Parco Adda Nord e il cavalier Fiorenzo Mandelli è una di queste persone.
Nelle sue giornate libere Fiorenzo, nato a Concorezzo, parte da Mezzago, dove risiede con sua moglie e la sua famiglia, e, scendendo lungo l’Alzaia, si reca fino ai pressi del Ponte di Paderno, vicino alla Diga Vecchia, dove custodisce uno dei tanti gioielli della valle dell’Adda: la Chiesetta di Santa Maria Addolorata.
Il custode apre le porte della Chiesetta ai viaggiatori, a chi passa lungo il cammino di Sant’Agostino e anche ai tanti turisti che, transitando verso Lecco o verso Trezzo, apprezzano l’ambiente naturale del fiume.
Oltre all’accoglienza, il cicerone offre la sua conoscenza del fiume, i suoi aneddoti, le sue leggende… e le divulga a chi sa apprezzarlo.
Oggi, 2 maggio, è una giornata speciale perché ricorre l’anniversario della morte di Leonardo e Fiorenzo ha deciso di portare con sé la nipotina Linda per mostrarle la Chiesetta e raccontarle le vicende del genio toscano, che durante il suo soggiorno a Vaprio d’Adda venne in questi luoghi per studiare la possibile realizzazione del canale e delle chiuse di Paderno d’Adda.
Lungo il cammino sull’alzaia incontrano gli amici Imerio Raffaini e Giovanni Gargantini, due abilissimi fotografi, di frequente presenti per immortalare flora e fauna fluviale.
Ma mentre Fiorenzo è intento a raccontare le storie dell’Adda e di Leonardo alla nipotina, appare sulla porta una figura inaspettata… Leonardo vede i modellini che Fiorenzo usa nella divulgazione: allora il genio toscano cede davanti alle domande e all’interesse di Linda e si mette a mostrarle i modellini, il funzionamento delle chiuse con i barconi e le migliorie che lui ha apportato, il progetto del Grande Nibbio per far spiccare il volo all’uomo, la balestra gigante, le altre macchine per gli assedi e le operazioni militari, i suoi studi con modelli geometrici.
Leonardo chiede dove potrebbe trovare ristoro dato che sta camminando da ore lungo l’alzaia…Fiorenzo gli consiglia per un po’ di quiete e un pasto caldo di fermarsi allo Stallazzo, gestito da amici volenterosi.
Leonardo ha con sé anche un grande regalo per Linda: decide di lasciargli una sua pergamena autografa, bollata con la ceralacca e il suo simbolo. La nipote di Fiorenzo non si dimenticherà facilmente di questa giornata speciale e della gentilezza di quell’uomo barbuto, che il nonno ammira così tanto.