Elezione centrata per l’ex sindacalista lecchese Tino Magni di Sinistra Italiana
Candidato per il Senato a Milano, era secondo in lista dietro a Ilaria Cucchi. “La sinistra deve ripartire dai lavoratori”
LECCO – Se il centrodestra brinda alla vittoria elettorale, nel lecchese spetta al centrosinistra festeggiare l’elezione di un proprio rappresentate in Parlamento: si tratta di Tino Magni, ex sindacalista della Cgil e coordinatore politico di lungo corso, da oggi senatore della Repubblica.
Era stato candidato da Sinistra Italiana nel listino plurinominale per il collegio di Milano-Lodi in seconda posizione, subito dietro a Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. La vittoria di quest’ultima nel collegio uninominale di Firenze apre di fatto a Magni le porte per Palazzo Madama. “Ho già ricevuto molti complimenti ma sono abituato a dire ‘gatto’ quando è nel sacco – ci risponde – però dovremmo aver ottenuto dai tre ai quattro seggi e con l’elezione di Ilaria a Firenze sarei il primo ad essere eletto”.
“Intanto c’è soddisfazione per il risultato che abbiamo ottenuto nel collegio dove sono stato candidato nel quale abbiamo superato il 4%, circa un punto di percentuale in più rispetto al risultato nazionale. Anche in Lecco città abbiamo ottenuto la stessa percentuale di consensi – spiega Magni – Riguardo alla mia elezione, devo ringraziare il partito con cui c’è stata grande condivisione durante la campagna elettorale e per questa candidatura che è un riconoscimento di quanto fatto in questi anni”.
“Non posso essere invece contento del risultato elettorale nel suo complesso – aggiunge Magni – con la vittoria del centrodestra che non è maggioranza nel paese, vince per demerito del centrosinistra. Personalmente ho sempre lavorato affinché anche i 5 Stelle facessero parte di questa coalizione, come pure Calenda. La frammentazione ha favorito gli altri”.
Magni sarà l’unico lecchese in Parlamento, insieme a Michela Brambilla del centrodestra anch’essa candidata fuori territorio, in Sicilia. “Sono stato candidato a Milano anche grazie ai compagni di Lecco. Questo aumenta la responsabilità: non sarà un ruolo locale, dovrò rispondere non al collegio di Milano ma all’intera Lombardia e rappresentare anche il territorio di Lecco mi inorgoglisce. Cercherò, come già anticipato agli amministratori locali, di avere una particolare attenzione alla nostra provincia”.
Per Tino Magni queste elezioni pongono in maniera ancora più evidente “la disaffezione verso il centrosinistra. Dobbiamo ripartire dagli ultimi, da chi è ai margini e decide di non votare oppure di votare a destra. Come quei lavoratori che non si sentono rappresentati e che hanno riversato il loro voto prima sulla Lega e ora su Fratelli d’Italia. Dobbiamo ripartire da loro, dal tema della precarietà che temo la destra finirà per accentuare. Per me sarà terreno di battaglia così come quello delle libertà individuali e collettive, oltre al fatto che dovremo difendere la carta costituzionale”.
Emanuele Manzoni: “Contenti e orgogliosi”
“Anche grazie a un buon risultato della nostra lista a livello regionale e lecchese dovremmo essere riusciti a portare Tino Magni in Senato – commenta da Emanuele Manzoni di Sinistra Italiana, assessore a Lecco – Siamo contenti e orgogliosi che in parlamento possa entrare un rappresentante del mondo del lavoro con la storia e la passione di Tino. Si tratta di un raggio di sole in un panorama molto fosco. Siamo sicuri che saprà farsi punto di riferimento per i cittadini e per gli amministratori lecchesi.”
“Dal un punto di vista più complessivo i risultati delle urne consegnano alle forze progressiste un ruolo di opposizione e la necessità di ricostruire un campo – aggiunge Manzoni – Come abbiamo raccontato nella nostra campagna elettorale, fatta sulle idee e non sulla demonizzazione dell’avversario, c’è un bisogno urgente di politiche sociali e di intervenire sulle questioni climatiche, faremo valere in parlamento le nostre idee.”