200 chilometri non-stop in 43 ore e 20 minuti, impresa del 56enne di Olginate
“Sono felicissimo, è stata una bella avventura: sono riuscito a tenere duro e non mollare”
OLGINATE – Obiettivo centrato per l’ultramaratoneta Roberto Crippa. La Lecco-Genova è una realtà e l’impresa del 56enne di Olginate è stata realizzata in 43 ore e 20 minuti per percorrere i 200 chilometri non-stop – anche se in realtà il lecchese ne ha percorsi per l’esattezza 203 – dalla città manzoniana a quella della Lanterna: da lago a mare.
Roberto Crippa ha concluso la sua fatica al Porto Antico di Genova, sotto la polena del Vascello Neptune, alle 13.20, stanco ma felice per l’ennesima impresa e record personale sulla lunga distanza. Ad attenderlo amici e la moglie Natalie, mentre i figli Julien e Olivier lo hanno “accompagnato” a rotazione in bicicletta lungo il percorso. Una grande soddisfazione: poi un brindisi e una bella focaccia di Recco.
“Sono felicissimo e anche stanchissimo – ha detto Roberto Crippa che nella vita di tutti i giorni è giornalista al quotidiano La Provincia di Como, Lecco e Sondrio –. E’ stata una bella avventura con anche imprevisti che sono da mettere in conto. Però sono riuscito a tenere duro e non mollare. Ora mi godo questa impresa e non vedo l’ora di farmi una dormita dopo tante ore sempre sveglio salvo dei micro-sonni che non fanno testo”.
Crippa ha voluto subito rivolgere un ringraziamento particolare ai partner di questo progetto e cioè Ande, Enervit, Thebikevalmadrera, Shamrock Pub Lecco. Ma anche alla Canottieri Lecco, e al suo presidente Marco Cariboni, che ha ospitato la partenza venerdì 30 settembre alle ore 18. Oltre naturalmente al Comune di Olginate che ha patrocinato l’ultramaratona. Crippa ha alle spalle diversi ultratrail corsi in questi anni in Italia, Austria, Croazia, Svizzera e Germania, fino a superare progressivamente i “muri” dei 100 chilometri e delle 100 miglia. Questa volta è andato oltre il suo primato personale di 164 chilometri.
Dopo la Lecco-Bormio di 154,5 chilometri nel 2021, questa volta, nella Lecco-Genova, il dislivello è stato di 1261 metri in salita e di 1446 in discesa, affrontati tutti nella parte finale per oltrepassare gli Appennini Liguri, salendo e scendendo poi verso il mare.