Nel consiglio provinciale di lunedì sera la richiesta di rivedere la scelta da parte del sindaco di Valmadrera
“Mi chiedo se la cessione della proprietà da parte della Provincia sia il modo migliore per valorizzare Villa Monastero”
VARENNA – La Provincia di Lecco, nell’ambito del piano di razionalizzazione e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, ha programmato l’alienazione dell’immobile denominato Casa di Fiumelatte, situato in via Giovanni Polvani 2 a Varenna.
Durante il Consiglio Provinciale di lunedì sera il consigliere provinciale e sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi ha chiesto chiarimenti oltre a tutta la documentazione: “E’ di questi giorni il report 2022 dei risultati, ancora una volta positivi ed in forte crescita, dei turisti/visitatori del nostro compendio di Villa Monastero. Un plauso alla dott.sa Ranzi ed a tutti i collaboratori della Provincia che hanno contribuito a questo risultato, così come alla struttura tecnica dell’ente che si appresta peraltro a realizzare importanti lavori di riqualificazione della Villa e del Giardino Botanico. L’evidenza di questi due fatti positivi mi fa sorgere ancora più di una perplessità, che non escludo possa trasformarsi in dissenso, all’operazione di cessione di una parte, pur ‘residuale’ del bene. Mi riferisco all’avviso pubblico in scadenza il prossimo febbraio per la vendita del ‘Casa di Fiumelatte’”.
“E’ pur vero che questo Consiglio, in una delle sue prime sedute, aveva approvato un anno fa l’indirizzo di valorizzare il bene (quando abbiamo approvato il bilancio ed i suoi allegati): ma mi chiedo se la cessione della proprietà da parte della Provincia sia il modo migliore di raggiungere questo risultato, depauperando definitivamente il compendio di una porzione, certo non così blasonata, ma ricca di potenzialità – ha continuato Rusconi -. Mi riferisco alla possibilità, ad esempio, di ricavare in questo come negli edifici adiacenti spazi di soggiorno, in una realtà come quella di Varenna, perla sì del lago ma come noto in sofferenza di recettività. Magari formule più dinamiche di rapporto con il privato, previste dalle normative, potrebbero aiutarci a raggiungere il risultato senza fare un pericoloso spezzatino della proprietà pubblica del compendio più blasonato sulla sponda orientale del Lago”.
Rusconi ha infine chiedo anche di conoscere se nell’atto di acquisto del bene dal CNR (“operazione strategica per il territorio effettuata tra il 2008 ed il 2009 e di cui va dato merito della lungimiranza degli allora amministratori”) non ci sia qualche vincolo ulteriore in proposito, oltre a quello storico-artistico. Il consigliere ha chiesto di avere copia del contratto di acquisto del compendio e che venga dedicata al tema una riunione della conferenza capigruppo sia per acquisire ulteriori elementi informativi che per una valutazione conseguente.