LECCO – Ha fatto capolino sulle montagne lecchesi, per poi spostarsi verso quelle della Valtellina, Valchiavenna e della provincia di Bergamo: l’orso bruno, o meglio i diversi esemplari di plantigradi che sono apparsi sulle Alpi lombarde, continua a far parlare di sé per i numerosi avvistamenti effettuati degli ultimi mesi da escursionisti e residenti; l’ultimo in Valle Imagna, dove “Bruno” si è fatto una bella scorpacciata di oche e pecore.
Come hanno già più volte ribadito gli esperti, l’orso non costituisce una minaccia per l’uomo se non infastidito, ma per monitorare al meglio la situazione ed offrire un servizio ai cittadini, Regione Lombardia e Corpo Forestale dello Stato di Curno hanno firmato una convenzione che volta a tutelare la sicurezza delle persone e favorire il reinserimento del plantigrado.
Viene messo così a disposizione il numero telefonico 1515, della Centrale Operativa Regionale del Corpo Forestale dello Stato di Curno, che raccoglierà le segnalazioni degli avvistamenti del plantigrado su tutto il territorio della Lombardia e predisporrà opportuni interventi, se ritenuto necessario.
‘Il documento tecnico di organizzazione delle squadre di emergenza orso – ha spiegato l’assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci – pone le basi per poter far fronte alle, seppur remote, situazioni di potenziale pericolo ed è frutto di un lavoro di collaborazione, oltre che con il Corpo Forestale, con Polizie locali delle Province di Bergamo, Brescia, Lecco e Sondrio”.
Il testo del documento è stato elaborato sulla base degli indirizzi contenuti nel Piano d’Azione Interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi Centro-orientali (PACOBACE) che era stato recepito da Regione Lombardia nel 2008.
“Grazie a questo strumento – ha concluso l’assessore – le squadre d’emergenza potranno intervenire nel caso in cui vi sia la presenza sul territorio di un orso che arreca ripetutamente danni materiali alle cose. Ad intervenire sarà personale del Corpo Forestale dello Stato o delle Polizie locali delle Province appositamente formato”.